“Duu mort in pe”, un’esplosiva “quasi fantasia” d’azione di Astorri-Tintinelli al Teatro della Contraddizione
Siamo quelli che si sono sottratti a tenere il passo.
Siamo pezzi d’iceberg che si sono staccati e galleggiano
nelle acque nere della notte.
Partirei da qui, dall’autodefinizione di Alberto Astorri e Paola Tintinelli, per provare a raccontare il debutto nazionale di “Duu mort in pe”, decimo spettacolo di questa coppia artistica che non finisce mai, per fortuna, di sorprenderci. Il termine “Compagnia cult”, spesso utilizzato per definirli, non è nel loro caso un’esagerazione giornalistica. Attraverso la loro genuina diversità, e una ostinata vocazione all’essere “altro” rispetto a ciò che è possibile vedere nei circuiti tradizionali, Astorri Tintinelli si meritano tutta l’attenzione, che a volte arriva financo alla venerazione, di un pubblico innamorato e sempre desideroso di farsi stupire.
Il loro ultimo “miracolo”, come sempre autoprodotto, racconta la storia di due personaggi (Telma e Luìs), unici superstiti dopo la caduta di un meteorite che ha raso al suolo la Lombardia. La loro è una “quasi fantasia d’azione”: non a caso all’inizio sono fermi, o cercano di esserlo il più possibile, e camuffati da spaventapasseri cercano di sfuggire al misterioso elicottero che perlustra la zona del disastro. Tra rivoluzioni sognate e classisti viaggi interstellari, sono avvolti da una nebbia antica e futura (sarà tutta colpa del meteorite o questa nebbia c’è sempre stata, in Lombardia?) e comunicano in un dialetto milanese vero e falso, puro e impuro, la loro frustrata ribellione. Anzi urlano, sovrastati da suoni distorti di strumenti analogici e gracchiare di uccelli. L’etica è in lotta con la pancia e la prostituzione (intellettuale), è dietro l’angolo. Il passato non è credibile. La geografia nemmeno. Il futuro è falso, falso come un Rolex falso made in China. La tragedia è ridicola e la farsa nasconde il dramma.
L’unica certezza che possiamo avere, nei momenti in cui la notte (del Teatro) ci dovesse sembrare troppo nera, è che a questi due straordinari pezzi d’iceberg che sono Alberto Astorri e Paola Tintinelli potremo sempre aggrapparci. Con estrema gratitudine.
Andato in scena al Teatro della Contraddizione di Milano dal 28 al 31 marzo 2019.
A. B.