“Due delitti” – Il gioco sottile di Jorge Ibargüengoitia
“Perché fai così cugino?”
La Nuova Frontiera ci regala ancora un altro straordinario viaggio per le strade dell’America Latina e, questa volta, ci ritorniamo grazie all’eccezionale penna di Jorge Ibargüengoitia, penna che lo rende uno dei più grandi romanzieri messicani del suo tempo e che leggiamo in questa nuova edizione di “Due delitti” (La Nuova Frontiera 2019, pp. 202, euro 15.50) nella raffinata traduzione di Angelo Morino.
Città del Messico. Una festa. Marcos, detto il Moro – giovane architetto e militante politico – e la Chamuca, sua compagna. L’ultima notte insieme, a casa. Frequentazioni compromettenti li contaminano di una grave accusa, ed ecco che la fuga ha inizio. Diventano, nella frazione di un secondo, due ricercati e le loro strade devono necessariamente dividersi per ritrovarsi, poi, all’Hotel Aurora sulla Spiaggia della Mezzaluna. Noi seguiremo Marcos – con indosso il suo jorongo di Santa Marta – che si troverà coinvolto non solo nell’incendio di El Globo ma anche nei loschi intrighi della sua famiglia, a causa della spregiudicatezza dei suoi cugini, intenzionati ad appropriarsi dell’eredità del vecchio zio Ramón Tarragona, oramai vedovo dell’amata zia Leonor e del suo passato sopra le righe: un quadretto che ricostruiamo in modo chiaro sin da subito, con l’accurata e deliziosa immagine di copertina, disegnata da Irene Rinaldi. Riviviamo la vicenda grazie in primis alla voce di Marcos, che lascia in seguito il testimone a don Pepe, caro amico di suo zio e farmacista del paese, che avrà un ruolo rilevante in tutta la vicenda, anzi è forse a causa di una sua decisione che i fatti prenderanno una brutta piega, sporcandosi di sangue.
Jorge Ibargüengoitia ha una scrittura sottile che ci passa sottopelle come il morso di una vipera, scorre leggera e piacevole ma è sempre pronta a lanciare il suo veleno dapprima ironico, ma subito dopo pungente e velenoso, soprattutto se puntato verso le dispute familiari, la critica sociale e i giochi di potere.
Marianna Zito