“A noi la colpa” – Un viaggio nella storia tra simboli e misteri
Come un incastro dentro l’altro, “A noi la colpa” (Edizioni Spartaco, Collana Dissensi, pp. 274, euro 13) è un’avventura nella storia. Lucio Leone porta il lettore in un’Italia rimodellata dall’unità con uno stile essenziale e ricco al tempo stesso. Napoli è magica e tetra, ogni personaggio vive ed emerge tra le pagine. C’è l’anima dei protagonisti, ma ci sono anche semplici fotografie nitide e avvolgenti come i comuni “lampionari”. L’autore fonde la storia e la fantasia, ci porta a navigare tra le vie partenopee e di Marsiglia con un linguaggio raffinato, dal ritmo energico e trascinante.
Gli elementi che compongono la catena di eventi sono simbolici e misteriosi: la Bella società riformata (camorra), la cospirazione ai danni del Vaticano, l’attentato al re Umberto I, la Loggia Propaganda (massoneria) e il paranormale della medium Eusapia Palladino. È una corsa all’oro immersa nella grande macchinazione, costruita con i simboli rossi che compaiono nelle vie cittadine, per indebolire e demolire gli anarchici e dichiarare guerra alla Chiesa. Nel cuore ci sono i sentimenti profondi che stringono Carlo ed Errico a Silvia, gli ideali politici e un velato amore impossibile.
La struttura del romanzo è scientifica. Tutti gli ingredienti alimentano una solida e studiata costruzione che si traduce in un percorso avvincente. Come finire in un labirinto assemblato con un indefinito numero di stanze. Si entra e si esce, sembra di rimanere eternamente ancorati allo stesso punto ma, contemporaneamente, si trovano nuovi elementi. E si corre sempre alla ricerca della libertà, il tema portante che nutre i protagonisti e il lettore stesso.
Domenico Cantarini