“Di notte, davanti alla parete con l’ombra degli alberi”: pensieri, parole e immagini di Peter Handke
“Di notte, davanti alla parete con l’ombra degli alberi. Segni e presagi dalla periferia 2007-2015” (Edizioni Settecolori, Collana Il battello ebbro, 2022, pp. 416, euro 26) di Peter Handke, premio Nobel per la Letterature nel 2019, raccoglie frammenti di pensieri che appartengono all’imbrunire, come anticipa il titolo stesso.
Scrive di vita Handke, “…C’è un respiro da panico; un respiro da contemplazione; un respiro infantile; un respiro senile; un respiro di veglia; un respiro di stanchezza; un respiro da sonno; un respiro da gioco. E poi le impronte di nasi, mani, fronti, guance sui vetri del bus, come carte geografiche.” (Belgrado, aprile 2007);
scrive con meraviglia, “‘E’: mi meraviglia dell’esistenza, e uno stormire scorse tra gli alberi”;
racconta la natura, “‘Pettirosso mostrami il tuo rosso!’ – Ed ecco che quello già brillava”;
si sofferma sullo scorrere del tempo, “Verbo per la mancanza di tempo: (mi) ‘divora’!”;
sulla musica, “Johnny Cash nel suo ultimo disco: è un moribondo che canta – sì, ma come!”;
sulla bellezza, “L’umana bellezza è solo quella che dà; che dona; che distribuisce; e divide”;
sulla solitudine e l’assenza, “Arrivò. Sussurrò. Accadde. Se ne andò”;
sull’amore, “Uomo e donna si riposano l’uno accanto all’altro: non c’è riposo più arioso, né più profondo (I bei giorni…);
sulla morte, “Costruisci una frase sulla morte” – “La morte è fuori questione”.
E scrive seguendo il ritmo dell’anima, compiendo un viaggio introspettivo dentro e fuori di sé
Sono sussurri, confessioni, rivelazioni o preghiere. Sono appunti di una musica scritta e disegnata sui fogli. Sono tutte esperienze vissute, dove persino la parola ombra diviene “unità di misura”, come scrive Handke e come riprende nella sua postfazione Alessandra Iadicicco, curatrice della traduzione di questi scritti.
Un volume prezioso, completato dagli schizzi dell’autore. Un vero e proprio libro d’arte in cui ognuno di noi può trovare qualcosa, all’ombra di quegli alberi. Nella notte.
Marianna Zito