“La violenza di genere dalla A alla Z”, a cura di Virginia Ciaravolo
A ridosso del 25 Novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per una di quelle coincidenze degne di nota che talvolta la vita ti regala, mi sono ritrovata a leggere “La violenza di genere dalla A alla Z” (Armando Editore, 2021, pp. 365, euro 18), a cura della psicoterapeuta e criminologa Virginia Ciaravolo. Non si tratta specificatamente di un manuale per operatori del settore anzi, il tema della violenza sulle donne e della violenza domestica viene presentato e sviscerato in tutte le sue forme e sfaccettature seguendo le 21 lettere dell’alfabeto, senza l’uso di tecnicismi ma con una linearità di pensiero e coerenza di messaggio che, nonostante le numerose penne che hanno contribuito alla stesura dello stesso, offrono a ciascun lettore molteplici risposte e informazioni.
Nel Preambolo della Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne (1993) si legge:
“La violenza contro le donne è una manifestazione delle relazioni di potere storicamente disuguali tra uomini e donne, che ha portato alla dominazione e alla discriminazione contro le donne da parte degli uomini e ha impedito il pieno avanzamento delle donne, e che la violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini”.
Nel 2011, la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) riprende sostanzialmente gli stessi concetti e le stesse premesse evidenziando che la violenza contro le donne è “una manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi”. La violenza di genere nelle società attuali, dunque, sarebbe espressione di qualcosa che viene da molto lontano e che si protrae e pulsa ancora oggi. Del lungo percorso della disparità tra uomini e donne si tracciano le linee nei succitati documenti, nei testi ufficiali delle agenzie o delle istituzioni internazionali, e nel volume curato da Ciaravolo.
Per spiegare la violenza maschile sulle donne, che prende il via nel dibattito pubblico che con ritmo crescente da quasi un cinquantennio (anche grazie ai luoghi politici dei centri antiviolenza), La violenza di genere dalla A alla Z dipana – capitolo dopo capitolo – motivazioni, norme, analisi, (buone) prassi che gravitano intorno a un fenomeno alla cui punta si situa l’efferatezza di alcuni femminicidi ad opera di ex mariti, giovanissimi fidanzati o “branchi” di uomini la cui brutalità risulta essere senza precedenti perché colpo di coda di un patriarcato millenario oggi in crisi e quindi ancora più feroce.
La violenza sulle donne finalmente, grazie a testi come quello in oggetto, riesce ad occupare il posto politico che le spetta: non più un’emergenza ma l’emergenza poiché interessa la società tutta, in massa. Pochi testi hanno parlato in maniera così dettagliata, come qui accade, di questa violenza continuata, atroce, muta, ricattatoria, subdola, “tradizionale” che viene compiuta in maniera indiscriminata sul corpo e sull’anima delle donne, di tutte le donne. Una violenza che si consuma tra le mura domestiche, in famiglia, nelle camere da letto, nelle strade, nei luoghi di lavoro, in tv e sui social…
La violenza sulla donna è per molti uomini un sadico quanto automatico esercizio quotidiano, così antico e abituale che, a tratti, sembra non riuscire a stupire più nessuno. Un esercizio quotidiano al quale ne andrebbe affiancato un altro da parte delle donne prima e della società poi: denunciare e mai minimizzare anche le piccole sfumature della violenza. Così facendo le donne avranno la forza di ricominciare a credere sì nelle istituzioni ma soprattutto in sé stesse e trovare infine quella capacità di autodeterminarsi e mettersi al sicuro – come troppo spesso accade – insieme ai propri figli.
Nunzia Procida