DA “TOY STORY” A “GLI INCREDIBILI” – 30 DI ANIMAZIONE PIXAR AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Con oltre 400 memorabili fotogrammi, da Tin Toy (1988 – il più importante cortometraggio) passando per A Bug’s Life (1998), WALL-E (2008) fino ai giorni nostri con Gli Incredibili 2 (2018), è così, come un vero e proprio viaggio immersi negli Studios, che la mostra “Pixar. 30 anni di animazione” – ideata e organizzata da Pixar Animation Studios e realizzata con la collaborazione di MEET – a cura di Elyse Klaidman e Maria Grazia Mattei, racconta i tre decenni di uno degli studi di animazione più amati e premiati dal mondo. A cominciare dal famoso Luxo Jr considerato come inizio della storia della Pixar il cui il protagonista, una piccola lampada da tavolo, venne inserito nel logo della compagnia, in trent’anni la Pixar (oggi Disney Pixar) ha regalato al mondo alcune delle storie più emozionanti che da sempre sono riuscite a coinvolgere e affascinare bambini e adulti. Solo per citare alcuni titoli Toy Story – il primo film completamente animato al computer – Alla ricerca di Nemo, Ratatouille, WALL-E, Up – film con cui la Pixar vinse l’Oscar come miglior film d’animazione – Coco – lodato dalla critica e considerato da quest’ultima il miglior film della Pixar.
Il percorso espositivo si divide in tre sezioni Personaggi, Storie, Mondi – tre elementi fondamentali per realizzare un film – che accompagnano il visitatore in un viaggio all’interno del mondo dell’animazione Pixar raccontando come una sequenza di disegni a matita su carta – storyboard – possono diventare piccole sculture che, grazie alla tecnologia ed all’utilizzo innovativo dell’animazione digitale, prende vita attraverso uno schermo creando storie originali e personaggi intramontabili (“I nostri film sono assolutamente hi-tech, ma alla loro origine ci sono storie e personaggi sbocciati dall’immaginazione e dalla traccia di una matita su carta” – Lee Unkrich). Fanno parte della mostra anche l’Artscape – un cortometraggio in cui si alternano tutti i film prodotti nel corso dei tre decenni, lavori bidimensionali che vengono ricreati in chiave tridimensionale, con movimenti che danno al visitatore l’impressione di poter entrare nell’opera stessa – e lo Zootropio – Toy Story Zoetrope una piattaforma multilivello a forma di cerchio in cui vengono messi in mostra tutti i personaggi dell’omonimo film di animazione, le figure seguono lo standard di zootropio con una posa leggermente diversa. Grazie all’alta velocità con cui gira la piattaforma ed all’effetto delle luci lampeggianti accade la magia: le figure prendono vita saltando, volteggiando e galoppando.
Quella che si fa alla Pixar è dunque arte vera e propria, un’arte in cui il digitale è solo uno strumento, uno dei tanti, per creare qualcosa di spettacolare (“È un lavoro completamente di squadra. Non c’è niente di individuale. Ogni scelta è frutto di una collaborazione tra persone con differenti talenti che si incontrano per fare qualcosa insieme” – Tia Kratter)
“Pixar. 30 anni di animazione”, in programma al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 20 gennaio 2019, tappa obbligata per chi è appassionato o semplice amante del disegno animato.
Rina Spitaleri