“Tutte storie” di Nadia Al Omari e Richolly Rosazza
“non devi credere a tutto quello che senti”
Tutte storie, tante storie quelle che troviamo in questo volume illustrato. Si racconta del potere della fantasia, motore del mondo, delle suggestioni che ci vengono dall’esterno, delle parole nei racconti degli altri bimbi. Non devi credere a tutto quello che senti ma tutto quello che senti può farti credere a quello che vedi, che tutto nasconda un segreto, un’illusione, una magia. Quando eravamo piccoli c’era sempre una vecchietta che vendeva le uova fresche porta a porta e i fiori di campo fuori alla scuola.
Le parole di Nadia Al Omari in “Tutte storie” (Kite Edizioni, pp. 40, euro 16.50) ci riportano in un mondo che non esiste più, sommerso oggi dal consumo veloce e plastificato. Uova avvolte in carta di giornale, fili d’erba legati tra loro e infusi di fiori. Telai dove ricamare riccioli d’oro e trecce lunghe come storie filanti di ragazzine impaurite. Agli occhi di una bambina tutto è magico, fantastico e spaventoso allo stesso tempo, ancora di più in un laboratorio che diventa meraviglia anche per un adulto grazie alle tavole di Richolly Rosazza.
Occhi che si perdono nei mille oggetti rappresentati tra il piccolo chimico e l’ospedale delle bambole. Colori pastello e linee morbide a suggerire una malinconia di fondo, una vena nostalgica come di sogno mancato. Siamo nei sogni a occhi aperti della piccola bimba. Siamo noi gli animali che accompagnano la nostra eroina nella sua avventura prima che faccia buio. Siamo noi quelle piccole creature antropomorfe che escono dalle piante, da dietro a una scarpa slacciata, nel laboratorio magico. Siamo noi, tra le parole illustrate, tutte le storie che possiamo quando ci lasciamo andare.
Antonio Conte