SIATE RIBELLI, PRATICATE GENTILEZZA – la lunga lettera d’amore di Saverio Tommasi
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“Ci vuole coraggio, bambine mie. Per alzarsi in piedi quando gli altri stanno seduti. Scegliere una strada poco battuta. Ridere quando gli altri sono seri. Andare fuori tema. Vestirsi senza abbinare i colori. Fare cento metri per buttare una cartaccia. Scrivere il titolo prima della tesi. Dire sì a un appuntamento d’amore prima di guardare l’agenda. Leggere un libro in metropolitana. Mettersi il casco. Sorridere.”
Ho sbagliato completamente l’approccio – arricchito dai pregiudizi prevedibili e languidi – verso ultimo libro di Saverio Tommasi. E, invece, Siate ribelli, praticate gentilezza (Sperling& Kupfer,2017) colpisce per la sua immensurabile semplicità.
La semplicità con cui questo padre riesce a raccontare il mondo alle sue due figlie è disarmante, dolce e ricca. Ricca di amore. E da questo amore per le sue bambine e per la vita stessa Tommasi è in grado di raccontarci il razzismo, l’omosessualità, il fascismo, il bullismo, il sesso e anche internet. E quindi il nostro modo di interfacciarci al mondo, le nostre paure e le nostre debolezze. E queste conoscenze condivise diventano una lezione a tutti gli effetti sia per i più giovani sia per chi è rassegnato a queste brutture oramai appartenenti alle nostre vite. Dimenticavo l’ironia che è alla base di tutta questa lunga lettera e che dovrebbe essere, forse, anche il filo conduttore delle nostre esistenze. Sicuramente ne avremmo un notevole guadagno.
Tanti argomenti impegnativi pregni di quella leggerezza e di quei colori che spesso ci mancano e che l’autore nella sua mansarda – piena di fogli e libri – è riuscito a trovare grazie a questo nuovo linguaggio che ha imparato per parlare e per capire Caterina e Margherita.
Da leggere tutto d’un fiato!
Marianna Zito