“Per strada è la felicità” – Gli anni della rivoluzione raccontati da Ritanna Armeni
Il romanzo
Esce oggi il romanzo di Ritanna Armeni dal titolo significativo “Per strada è la felicità” (2021, pp. 244, euro 16) edito dalla casa editrice Ponte alle Grazie, che abbiamo avuto il piacere di conoscere in anteprima all’incontro con l’autrice, l’editor Cristina Palomba e il Responsabile dell’Ufficio Stampa Matteo Columbo. Un romanzo scritto nel primo periodo della pandemia, che riporta Ritanna Armeni indietro nel tempo di cinquant’anni, e per la cui scrittura può totalmente abbandonarsi al ricordo, creando così un forte connubio tra scrittura e memoria, finzione e realtà.
La storia
È il 1968. Rosa è appena arrivata a Roma per frequentare l’università e per fuggire alla realtà di provincia in cui è cresciuta, dove tutto è chiuso, controllato; lì dove quando nasce una bambina le campane non suonano a festa. Ma per Rosa c’era stata un’eccezione, e forse è stato proprio quell’augurio a cambiarle la vita. Quella che le si palesa di front, a Roma, e è una realtà nuova, quella della rivoluzione, ma non una sola. Sono questi, infatti, gli anni in cui grandi movimenti di massa si ribellano al potere: rivolte di studenti, operai e gruppi femministi. Ma vediamo subito che, accanto alla politica, emergono anche altre componenti, come l’amore e l’amicizia. È tutto nuovo, tutto in rivolta, e sembra quasi essere l’unico momento in cui è possibile trovarla davvero, la felicità. Una felicità nuova, che non è più solo quella personale, ma che si allontana dalle quattro mura domestiche, per diventare un progetto di emancipazione collettivo e di cambiamento della società: si va in strada per raccontare il mondo, assumendosi la responsabilità di ciò che lì accade e prendendo attivamente parte al cambiamento. Accanto alla figura di Rosa arriva, sin dalle prime pagine, un’altra Rosa: Rosa Luxemburg, nata nella Polonia russa del 1871, rivoluzionaria forte e coraggiosa, in grado di fronteggiare gli uomini e che per la protagonista assurge a ruolo di madre simbolica.
La memoria
Ritanna Armeni ci parla di momenti che le appartengono, di anni lontani e spesso fraintesi, in gran parte dimenticati anche dai libri di storia. Ci racconta di quanto era forte – durante la rivoluzione femminista – la solidarietà tra donne; ci racconta dei sentimenti del ‘68, quando l’amore, lo stare insieme e la rivoluzione erano una cosa sola, al di sopra di tutto il resto.
Marianna Zito