“Orphans” con la regia di Denny Lemmo al Teatro Tor Bella Monaca
In una casa desueta di Roma, nel quartiere Ostiense, vivono Filippo e Felice, due fratelli orfani, abbandonati da piccoli da un padre infedele e dalla morte della madre.
Felice – Edoardo Trentini – è il fratello maggiore, quello che mantiene la “famiglia” e porta il pane a casa, anche se in maniera non del tutto pulita. È un uomo violento e perde subito la pazienza, per questo motivo entra ed esce di prigione. Felice è all’apparenza amorevole con il fratello più piccolo Filippo – Mattia Fiorentini – che non esce mai di casa ma, con la paura orfana dell’abbandono, toglie al fratello minore la possibilità di crescere e lo relega nelle quattro mura domestiche, convincendolo che tutto quello di cui ha bisogno è all’interno della casa. Così Filippo, ossessionato dalla perdita della madre, trascorre le giornate mangiando tonno e maionese, guardando repliche di Ok il prezzo è giusto e, approfittando dell’assenza del fratello maggiore, facendo tutto quello che gli viene proibito, come imparare a leggere e a scrivere; ragion per cui viene messo più volte sotto torchio da Felice, con l’accusa di aver sottolineato alcune parole sui giornali e sulle riviste. La loro routine cambia ritmo quando Felice porta a casa un uomo con una scusa qualsiasi, per approfittarsi di lui, con l’intento di rapirlo per un probabile riscatto. L’uomo, di nome Aldo – Vincent Papa – riesce a liberarsi e, contrariamente a quanto si pensi, prima si accattiva la fiducia di Filippo, spiegandogli alcune semplici cose che fino a quel punto ignorava totalmente, perché mai messo in condizione di farlo, e successivamente offre un lavoro a Felice, che dopo una forte resistenza iniziale accetta. Da questo momento la vita cambia per i due orfani che accettano la presenza costante di Aldo in casa loro, il quale diventa un nuovo insegnante e padre. Nonostante ciò, Felice è il più restio ad “aprirsi” alla fiducia, sempre fermo sulla sua posizione di duro e violento che non necessita di un altro padre, ma in fondo non accetta la realtà che dietro la maschera di duro si possa nascondere il bisogno di essere amato, e di avere una pacca sulla spalla di incoraggiamento.
Ispirato all’opera di Lyle Kessler, l’italo americano Danny Lemmo – membro onorario a vita dell’Actors Studio di New York – ci porta dentro a un dramma che molti di noi sentono proprio, la paura di restare soli e la ricerca di amore, molte volte nascosta dall’eccesso di orgoglio ed ego, sempre difficile da esternare in una società che ci fagocita. Danny Lemmo ci regala dei personaggi veri, come d’altronde solo il metodo ci sa restituire, sul palco; personaggi di una quotidianità più vicina a noi di quanto si pensi anche se il testo originale è ambientato agli anni Ottanta in America. Notevoli i tagli di luce che provengono dall’esterno della scena e che risaltano la scenografia, molto semplice ma ben studiata, del soggiorno di casa, che rispecchia la vita condotta dai due fratelli. Interessanti anche gli intermezzi musicali, che seguono di pari passo l’evolversi dello spettacolo. Un testo difficile da rappresentare per la complessità dello studio di personaggi, che hanno milioni di sfaccettature, e che riserva numerose trappole per gli attori, messi faccia a faccia con il rischio di cadere in cliché. Al centro del dramma c’è la figura chiave di Felice, uomo dalla pelle dura che non ha bisogno di niente e nessuno, ma che non vuole ammettere a se stesso la necessità di avere qualcuno che si occupi di lui; l’evolversi del dramma sottolinea più volte il bisogno di Felice di non voler restare solo, ragion per cui teme che proprio Filippo vada via di casa.
Tutti gli attori hanno dato profondità ai personaggi, le intenzioni sono state chiare e sono giunte limpide al pubblico. Ognuno dei tre attori ha svolto un lavoro notevole, avvicinandosi a personaggi sì così vicini a ognuno di noi ma complicati da analizzare, da impersonare e da cui estrapolare e fare proprie le problematiche profonde radicate nel loro passato; piano piano anche, grazie all’eccellente drammaturgia, ci hanno reso partecipi del loro dramma familiare, senza toglierci il gusto di azzardare qualche risata.
“Orphans” è in scena al Teatro Tor Bella Monaca di Roma da martedì 14 a sabato 18 gennaio alle ore 21 e domenica 19 gennaio.
V. M.