“Novelle spettinate. Rapsodi erranti in file per tre con il resto di due” di Ezio Paolo Reggia
Il libro e l’autore
Follia o genio? Questo è il mio “pre-testo” che di certo non ha la pretesa, in alcun modo, di eguagliare l’introduzione al libro dello stesso autore, il quale con il suo di “Pre-testo. Come pretesto al testo” ci annuncia in modo incredibilmente divertente e ironico quel che ci attende nelle pagine successive. Quindi, sin dal pre-testo di queste “Novelle spettinate. Rapsodi erranti in file per tre con il resto di due” (Guerini e Associati, pp. 320, euro 18,50) del manager e scrittore Ezio Paolo Reggia, capiamo che la lettura di queste novelle, non sarà per niente lineare o piatta, anzi si arricchirà di giochi di parole e di gaudiose irriverenze, per arrivare a descrivere l’irrazionalità presente nel nostro quotidiano. Le storie narrate sono una interpretazione della realtà in termini di fiaba o favola, idee e spunti celati nella parte più profonda della mente e che ci addosso, ma senza contaminarci.
Le novelle
La follia-sfida, ma al contempo il genio, è nel prendere personaggi noti al lettore e catapultarli in un contesto narrativo del tutto diverso, talvolta mantenendone alcune peculiarità, talaltra stravolgendole totalmente. Le novelle sono suddivise in gruppi di tre per un totale di 24 “rapsodi erranti” e costituiscono il sequel del precedente “Racconti della notte da leggere di giorno” ma fanno parte – come sostiene lo stesso autore – di un testo in grado di “ballare da solo”. Lo stile narrativo di questi racconti rimanda in qualche modo alle montagne russe: per quanto sia chiaro che si sta per intraprendere una discesa, l’inaspettato è dietro ogni curva! L’effetto è proprio quello che, al secondo giro sulla medesima giostra, questa ci coglierà sempre di sorpresa con nuove curve, nuove discese e nuove velocità… Ecco quello che fa l’autore: nasconde lì dove non ci aspettiamo, una metafora oppure uno stile diverso, pronto a sorprenderci.
Follia o genio?
Un libro ricco di leggerezza, “divertente e vivace”, per chi desidera staccare dalla realtà in modo divertente, ma allo stesso tempo ricercato, senza mai cadere nella banalità. Alla mia domanda iniziale Follia o genio? la risposta risiede nella stessa descrizione che l’autore fa della propria opera, una descrizione che mette in campo il gioco degli opposti, questo è un libro enantiodromico, un libro “stravagante, a tratti bislacco e funambolico” che ci permette di uscire fuori dagli schemi e dalle solite letture comuni.
Pietro Luiso