“Nascosto” è il primo singolo inedito dei Nineties – L’intervista
I Nineties sono una band indie rock emergente avezzanese, che lo scorso 7 maggio ha pubblicato il primo singolo inedito, dal titolo “Nascosto”, un brano che promette bene per il futuro di questa band, consolidata ora nella formazione, che vede Luca Piccone alla voce, Francesco Paolo De Pisi alla chitarra, Gianluca Occhiuzzi al basso e Nicola Santucci alla batteria. Abbiamo contattato telefonicamente Gianluca Occhiuzzi per saperne qualcosa di più.
Come mai avete scelto un nome inglese per la band?
Il nome è consequenziale ai primi tempi della band perché prima di avere la formazione attuale, ovvero, Io, Nicola, Francesco e Luca avevamo un’altra formazione: io, Nicola, Angelica e Marco. A quei tempi l’inizio della band era incentrato sulle cover di musica anni ‘90, quindi Red Hot Chili Peppers, Franz Ferdinand, ecc. e abbiamo scelto così il nome “Nineties”, novantesimo, come novantesimo anno, e per sottolineare l’italianità del gruppo abbiamo aggiunto l’articolo: I Nineties. Dopo i primi mesi che facevamo cover ci siamo spostati verso la musica inedita, ma il nome ci piaceva molto e l’abbiamo lasciato così.
“Nascosto” anticipa l’uscita di un album, puoi svelare qualcosa sui temi dei testi e sulle sonorità di quello che ascolteremo?
Posso dare qualche anticipazione anche se non c’è ancora nulla di sicuro, i nostri piani sono cambiati, dovevamo pubblicare “Nascosto” e un altro singolo, “Autunni”, che uscirà a breve contemporaneamente a un vinile che contenesse questi due brani per poi arrivare a dicembre con un disco dopo un’estate di promozione. Con questa situazione di emergenza le date estive sono saltate, quindi lavoreremo in estate al disco, che cambierà e crescerà diventando un prodotto più definito. Fondamentalmente il disco è più o meno sulla falsa riga di “Nascosto”, anche per le tematiche siamo sempre più o meno lì: amore, crescita personale, lo scontro con se stessi perché non si riescono a fare determinate cose, il rimpianto, la brama, con però l’amore che rimane il tema centrale. A livello di sound sarà molto eteogeneo, avremo tante sonorità diverse, già il secondo singolo, “Autunni”, che uscirà entro un mese, avrà una sonorità simile, ma completamente diverso, perché sarà sara un po’ il continuum della storia di “Nascosto”, ma un po’ sul funk rock.
“Nascosto” è un brano molto realistico e anche con una giusta dose di ironia, ad esempio quando si parla dell’amore, che sembra essere sminuito e ridotto a “cento parole e due faccine”; come avete concepito la canzone?
La cosa divertente è che questa tematica si applica perfettamente a questo periodo storico, ci sono centinaia di innamorati che non possono vedere le proprie controparti, me compreso, ma io quella canzone la scrissi addirittura nel 2016 e dopo diverse storie avevo dentro il bruciore di queste “cento parole e due faccine”, si scrivevano parole su parole via messaggio, che poi non arrivavano veramente, perché un conto é parlarsi di persona un conto è via messaggio. “Nascosto” ha avuto una genesi molto lunga, ne ha viste di tutti colori prima di diventare quella che é oggi.
Verrà girato un video di “Nascosto”?
Il video doveva essere girato in aprile per poi pubblicarlo qualche settimana dopo il singolo, ma bloccati sempre da questa situazione non abbiamo potuto girarlo. Abbiamo un po’ di idee e l’intento di autoprodurlo con budget ridotto, con una storia che racconti bene il brano.
Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Sicuramente come da nome, sia io che Nicola abbiamo una grande influenza dalla musica degli anni novanta, io soprattutto, che suono il basso e scrivo i testi, con le parti di basso sono molto ispirato da Flea dei Red Hot Chili Peppers, anche dalla musica indie italiana, come gli Zen Circus, i Fast Animals Slow Kids o i primi dischi de I Cani, quindi un rock che abbia influenze pop, perché il cantato è molto vicino al pop, e soprattutto per la parte del testo personalmente sono molto ispirato dal cantautorato italiano, quindi De Andrè, Guccini, Rino Gaetano.
Da dove viene l’idea grafica della copertina del singolo? E “Nascosto” ha un sottotitolo “in un mare di emozioni… senza restrizioni”.
Quella foto fu fatta a caso, era circa ottobre, faceva molto freddo, eravamo in giro con la macchina di un nostro amico e a un certo punto sul vetro appannato ho scritto I Nineties e ho detto, perché non fare una foto? L’abbiamo ripresa quando abbiamo scelto l’immagine per il singolo, nessuno era d’accordo, ma alla fine l’abbiamo scelta. Il sottotitolo è una parte della seconda strofa della canzone, che è un po’ quello che a noi piace raccontare, noi abbiamo “un mare di emozioni”, anche a livello personale, anche all’interno della band, e “senza restrizioni” perché vogliamo prendere tutte queste emozioni e usarle all’interno di una canzone e farle arrivare a chi ci ascolta. Cerchiamo di raccontarci senza restrizioni, di essere noi non solo quando facciamo interviste o rispondiamo sul web, ma anche quando scriviamo canzoni e musica.
Come vedi I Nineties tra dieci anni?
Io sinceramente non sono un amante dei live enormi, giganteschi, di suonare in un palazzetto pieno, il mio sogno è quello di fare un tour nei locali dove vive la musica, ad esempio l’ultima volta che abbiamo suonato è stato al Marmo di Roma, uno dei locali della scena indie romana, e quel giorno fu un’emozione, ci siamo sentiti a casa, nell’ambiente giusto, quindi vedo I Nineties tra dieci anni con un po’ di canzoni alle spalle e un bel tour da poter fare in giro per l’Italia in locali normali, non troppo grandi, dove puoi vedere le persone da vicino.
Roberta Usardi
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