EMMANUELLE SIGAL – MISCELLANEA RITMICA… IN PUNTA DI PIEDI!
Al Fienile Fluo – venerdì 10 agosto – si è esibita Emmanuelle Sigal, cantautrice francese, israeliana di nascita e bolognese d’adozione.
È San Lorenzo, il cielo è pieno di stelle, ci sono i tavoli fuori per chi cena. E poi i tintinnii di piatti e posate si interrompono per accogliere Emmanuelle, in uno scorcio nel verde: chemise bianca, vento tra i capelli, chitarra alla mano e sorriso composto. È di poche parole Emmanuelle, l’italiano con accento francese è incantevole, prima di ogni canzone ci regala una frase, un’immagine e poi il ritmo la fa da padrone, grazie anche a Francesco Giampaoli (basso, moog, piano, mellotron), Diego Sapignoli (batteria e percussioni) e Marco Bovi (chitarre e mandolini). Attribuire un unico genere ad Emmanuelle è difficile, perché le sue sonorità spaziano dal blues, al country, al jazz, ai valzer malinconici, alla musica popolare, al cantato-parlato giungendo fino ai ritmi caraibici. Aspetto il prossimo pezzo con un pizzico di curiosità… dove mi porterà questa volta?
È tutto in punta di piedi, con la grazia del cantato francese ma anche le spigolosità della lingua inglese, con la leggera e insieme profonda consapevolezza che la vita è un eterno ossimoro, un viaggio nel quale, come la cantante stessa ci racconta, siamo un granello di sabbia e siamo tutto il deserto, e le due cose insieme, contemporaneamente. Si perché con la sua genuinità vissuta e la sua saggezza naïve, Emmnuelle riconosce con lucidità di essere scappata dalla felicità (“Happiness”), di essersi ritrovata con valigie non sue (“Clean me Rain”), e ha quindi deciso di non dare più qualcosa di valore a chi non lo sa apprezzare (“Jam to pigs”) e, soprattutto, ha ben pensato che lascerà parlare e blaterare chi non la capisce, convinta che un giorno da qualche parte, ognuno di noi sarà amato per quello che è (“Laisse les parler”).
Grazie Emmanuelle, davvero un bel sound, quest’estate saranno le tue canzoni a farmi da colonna sonora, l’album “Songs from the underground” mi accompagna in viaggio, se ho voglia di un pizzico di malinconia scelgo invece “Table Rase”. In fondo, non sono solo canzonette… Oui Emmanuelle, tu es cool!