“Marianne” – L’eroina di George Sand
“Adesso è una ragazza forte, forte della sua calcolata prudenza e della sua volontaria aridità.”
Robin Edizioni ci dà la possibilità – grazie alla traduzione di Elisabetta Parri della prima edizione francese in volume, La Tour de Percemont-Marianne, Paris, Calmann Lévy, 1876 – di leggere uno degli ultimi romanzi di George Sand, tra le più note scrittrici francesi di fine Ottocento che, grazie al suo coraggio e alla sua voglia di indipendenza, suscitò non poco clamore nella società dei suoi tempi. Il titolo del romanzo “Marianne” (2019, pp. 152, euro 14) incarna, già nel nome, la figura della Repubblica che, sin dalla fine del Settecento, diventa simbolo di libertà e democrazia; di tutti questi simbolismi, delle scelte e dei passaggi che sono stati utili per la stesura finale del testo troviamo spiegazione e chiarezza grazie al dettagliato saggio introduttivo di Marco Catucci.
Da subito ci è presentata la figura di Marianne Chevreuse, una signorina di campagna di venticinque anni, di famiglia agiata, ma rimasta orfana e ancora senza marito, probabilmente a causa del suo carattere difficile o al suo amore per la vita solitaria che scorre a Validat, la sua proprietà al centro della Francia. Ed è proprio qui che nasce un’inusuale e accidentale storia amorosa che la vedrà protagonista insieme all’intellettuale quarantenne Pierre André, a lei molto vicino, e al giovane Philippe Gaucher. Pagina dopo pagina, oltre a conoscere sempre di più la vita libera e audace di questa giovane donna, entriamo nei pensieri intimi di Pierre, tocchiamo i suoi sentimenti profondi, il suo senso di vuoto, e quel continuo struggimento che lo sfinisce, “sono piuttosto un uomo divorato. Le bestie selvagge mi hanno mangiato per metà; ciò che resta del mio cuore mi serve soltanto per sentire ciò che mi manca.”
Con “Marianne” arriva fino a noi un pezzo mancante della letteratura francese, un classico dalla scrittura semplice che riesce a descrivere le passioni con tocco leggero, pur mantenendo quella profondità e quel malessere tipico degli scrittori francesi del XIX secolo.
Marianna Zito
[…] “Con Marianne arriva fino a noi un pezzo mancante della letteratura francese, un classico dalla scrittura semplice che riesce a descrivere le passioni con tocco leggero, pur mantenendo quella profondità e quel malessere tipico degli scrittori francesi del XIX secolo.” Marianna Zito – Modulazioni Temporali Leggi tutta la recensione […]