“Mamo o non M’amo” è il debut album della Mamo’s Band
La Mamo’s Band, una formazione di otto musicisti, ha pubblicato lo scorso 6 marzo per Abeat Records l’album di debutto, dal titolo “Mamo o non M’amo” un gioco di parole con il nome della guida della band, Massimo “Mamo” Pedrani. Un disco che si avvale della partecipazione di svariati ospiti e che è caratterizzato da una parte musicale raffinata, che si gusta attraverso 10 brani inediti. Il genere ricalca la tradizione italiana nelle melodie e le interpretazioni, con testi poetici e una grande ricchezza sonora.
“Mamo o non M’amo” è stato scritto da Massimo Pedrani e composto dalla Mamo’s Band, con la produzione artistica di Gigi Marrese, registrato da Antonio Nicoletta, che ne ha curato anche mix e master, e Carmine Iorio.
La formazione della Mamo’s Band comprende: Massimo “Mamo” Pedrani (Basso, Voce), Fabio Agatea (Pianoforte, Tastiere), Fabio Buonarota (Tromba, Flicorno), Angelo Corvino (Batteria), Christian Tassi (Voce, Tastiere, Flauto Traverso, Fisarmanica), Gigi Marrese (Chitarra elettrica, Chitarra acustica, Mandolino), Luca Marino (Voce, Chitarra acustica), Giovanni Mirolli (Violino, Viola).
Ospiti e special guests: Carlo Napolitano (Trombone), David Ambrosioni (Sax tenore, Soprano, Clarinetto), Florian Del Core (Violoncello), Serena Erenti (Corno Francese), Claudio Borroni (Voce), Marco D’Errico (Voce), Tonino Nicoletta (Cori), Flavio Stefano (Voce), Irene Serra (Voce, Cori), Gianfranco Calvi (Piano).
Il disco si apre e si chiude con un brano dal titolo simile “Ricordi” e “Ricordi…” entrambe ballate: nel brano apripista la voce di Mamo entra prima come parlato per passare poi alla melodia e ai versi “forse mi racconterà di quel piccolo bambino che viveva in me col suo timido destino”; nel brano finale invece la parte musicale crea un’atmosfera più intima, senza batteria e con un tappeto di archi a cullare la voce di Claudio Borroni, con l’arrangiamento di Gianfranco Calvi.
Il secondo brano è “Amo dire”, un lento con Luca Marino alla voce, alle prese con un testo che parla d’amore, che lo descrive, che lo immagina; il cantante impreziosisce il brano non solo con la bella timbrica, ma anche suonando il bellissimo assolo di chitarra alla fine.
“Una fiaba” è un’altra ballata, poetica, cantata da Marco d’Errico: “come corre il senso della vita dentro, il tempo forse è un’immagine, ma forse è un sentimento.”
“Gli ori di nade” è un brano con sfumature e atmosfere folk donate dai violini e dalle percussioni; “Partire adesso” è un bel brano grintoso arricchito dai fiati nell’arrangiamento, con Luca Marino alla voce, che nel ritornello canta “in questo cielo di questa città, in questa vita che a volte non va, ma è così bella almeno quanto te, che mi sorprendi ogni volta, cerco un senso e non c’è, partire per non tornare, a volte è bello anche restare”
“Fermati a guardare il mare” ha il forte impatto interpretativo di Flavio Stefano alla voce e le bellissime chitarre e arrangiamento di Gigi Marrese.
“E o e” è un brano che, come le tre lettere del titolo, vede la partecipazione di tre cantanti: Mamo, Luca Marino e Irene Serra, con l’arrangiamento di Carmine Iorio, impreziosito da violini e percussioni.
“Un fiore per te” ospita invece il sax tenore di David Ambrosioni con la voce di Luca Marino che canta, nel ritornello “se mi vuoi, canto una canzone per te, e so già che tu hai sussurrato al deserto.”
“Il silenzio della luce” è un brano corale, che vede alla voce tutti i cantanti che hanno partecipato al disco in una vera e propria canzone/inno alla vita.
Nel complesso, un disco pieno di positività e piacevolmente fluido, che sa creare immagini di valore in chi ascolta.
Roberta Usardi
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