“L’Osteria del Palco”: Francesca Amodio raccoglie le storie gastronomiche di 25 artisti per il compleanno del MEI

Due forme d’arte che vanno a braccetto
Musica e gastronomia, due forme d’arte che si incontrano, soprattutto quando gli artisti sono in tour in giro per l’Italia. Da marzo 2020 i concerti si sono fermati, ma la musica non ha mai smesso di andare avanti, molti artisti hanno sfruttato il periodo di lockdown per creare nuove canzoni, rallentare i ritmi o semplicemente per andare più a fondo dentro se stessi. Nell’attesa che riprenda l’attività dal vivo, Francesca Amodio, cogliendo l’occasione del 25esimo compleanno del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) ha raccolto 25 testimonianze di artisti che hanno o hanno avuto a che fare con il festival, direttamente o indirettamente, incontrando i comuni ideali di libertà e indipendenza. È nata così “L’osteria del palco. Storie gastromusicali di musicisti on the road” (Polaris, 2021, pp.152, euro 15), una sorta di diario che parte con un’introduzione scritta da Omar Pedrini, che il MEI lo vide nascere: “Correvano, e come correvano, gli anni Novanta quando mi giunse alle orecchie – il web era ncora fantasia, ma funzionava benissimo il “tam tam” – che a Faenza il mondo della musica indipendente si sarebbe riunito in un “meeting””.
Memorie dal tour
Francesca Amodio ha raccolto venticinque artisti, inseriti in ordine alfabetico. Ogni artista viene presentato da una foto in bianco e nero da cui emerge la personalità e l’energia che si porta sul palco; da questa immagine l’autrice sceglie un piatto per descrivere l’artista: un primo, un secondo o un dessert, giustificando la scelta con una paragoni interessanti e suggestivi, l’occhio esterno che fa la differenza. L’ultimo step spetta invece all’artista stesso, che racconta la sua esperienza gastronomica più significativa durante esibizioni dal vivo o tour di concerti da una città all’altra. Anche se spesso non c’è molto tempo per visitare i luoghi non manca mai l’occasione di gustarne i sapori tipici o di fare in modo di non perdersi un momento di tregua abbinandolo al piacere del palato. Storie di musica, di cibo e di rapporti umani, un insieme di emozioni diverse che si fondono e che rimangono nel cuore.
La guida musicale-gastronomica
Tutti gli artisti presenti nel libro hanno un rapporto col cibo molto forte, che esalta il concetto di convivialità e condivisione, che ricalca il rapporto tra l’artista e il suo pubblico. Nell’ultima parte, come una vera e propria guida gastronomica, vengono raggruppati i ristoranti e le trattorie indicate dagli artisti, che custodiscono i loro ricordi. Un ottimo itinerario di viaggio che attende di essere percorso non appena possibile.
Roberta Usardi