“LE HO MAI RACCONTATO DEL VENTO DEL NORD” IN SCENA AL TEATRO FRANCO PARENTI DI MILANO
Dal 18 al 23 dicembre è andato in scena al Teatro Franco Parenti la versione teatrale del bestseller dello scrittore austriaco Daniel Glattauer, “Le ho mai raccontato del vento del nord” nella traduzione di Andrea Cipriani.
Il romanzo è scritto sotto forma di scambio di email, e a teatro la scena riporta i salotti dei due protagonisti che riportano a voce alta quello che scrivono l’uno all’altro. Il palco è suddiviso armoniosamente in sue soggiorni uniti, ma divisi, quasi in simbiosi, che già danno indizio di quello che sarà l’evolversi della vicenda e forse, inaspettatamente, del loro bisogno inconscio, che scoprono casualmente grazie all’altro, pur non incontrandosi mai. Il tutto ha inizio quando Emmi Rothner (Chiara Caselli) manda una email per cancellare l’abbonamento a una rivista e sbaglia indirizzo di posta elettronica. Scrive infatti a Leo Leike (Paolo Valerio), uno psicolinguista reduce da una delusione sentimentale, con cui però instaura da subito, spudoratamente, una corrispondenza, nata dalla curiosità e dal tono ironico e intrigante di lui, che lei accoglie e stuzzica. Lo scambio di emails a poco a poco cresce e diventa per entrambi un elemento imprescindibile nella loro vita quotidiana, che permette loro di confidarsi e raccontare svariate cose mantenendo sempre un alone di mistero. Emmi, dopo qualche mese, propone a Leo di vedersi, ma questa intenzione viene lasciata in sospeso per paura che un incontro possa risultare deludente e al di sotto delle aspettative e metta fine al prezioso scambio. Inoltre, Emmi è sposata e madre di due figli e Leo indugia perchè non vorrebbe complicare la situazione. Cosa succederà allora? Emmi e Leo continueranno a scriversi o alla fine decideranno di vedersi davvero? È davvero possibile innamorarsi in questo modo?
Lo spettacolo è dinamico e appassionante grazie alla bravura di Chiara Caselli e Paolo Valerio, che cura anche l’intelligente regia. Il pubblico segue con trasporto la corrispondenza tra i due personaggi. Gli attori in scena non si guardano mai anche se sono a pochi passi di distanza, così come Emmi e Leo sono vicinissimi e affini, ma rimangono sempre divisi da una barriera sottile.
Esperimento riuscito quello di Paolo Valerio nel portare a teatro un romanzo, impresa sempre difficoltosa, ma che in questo caso risulta pienamente appagante.
Roberta Usardi