LE DONNE DISSOLUTE DI LUCA GAETA NEL CUORE DI ROMA
La regia di Luca Gaeta e le occulte stanze del Teatro dell’Arciliuto ci fanno rivivere il fascino di un bordello nel centro storico della Roma degli anni ’50, muovendoci tra le braccia passionali delle fascinose Lucia Rossi, Valentina Ghetti, Nela Lucic, Priscilla Micol Marino, Annamaria Zuccaro, Licia Amendola, Adele Perna, Giulia Morgani, Glenda Canino, Raffaella Paleari, Giada Colafrancesco, Martina Palmitesta, Melody Quinteros nelle vesti delle DISSOLUTE ASSOLTE – OVVERO LE DONNE DEL DON GIOVANNI.
Donne sedotte, donne usate, donne abbandonate al loro destino o a una nuova esistenza. Sono sagome inermi scoppiate di passione, ordigni carichi di rabbia disperata, Ophelie melliflue che dispensano doni decantando amore. Le loro colpe si assolvono grazie alla loro ingenua innocenza e all’innata capacità di perdono. Numeri di un catalogo con diverse forme, nazionalità ed età: otto di loro – in corpi seminudi e vulnerabili – ci narreranno differenti storie di un comune amore mai corrisposto per quell’uomo – che non vediamo e non sentiamo – vivo in un’idea e in ricordi ossessivi, Don Giovanni.
Di tutti i luoghi e di nessun posto, la loro casa è lì con la Maman e Leporello, il “poro zoppo” – interpretato da uno squisito Marco Giustini – che accompagnerà il pubblico in un percorso orgiastico itinerante nelle stanze proibite e segrete dei vizi e del piacere, avvolti da una penombra che ricorda la pittura figurativa tra drappi di velluto rosso, maschere e mantelli. Non si sa quando si comincia né quando si finisce: gli attori diventano spettatori e gli spettatori attori, un confine tra i ruoli indefinito tanto il pubblico si sente ammaliato e coinvolto in questa storia senza tempo.
Marianna Zito
Foto di Matteo Nardone