La vita di Modigliani secondo André Salmon
Torna negli scaffali la biografia di André Salmon sulla vita dell’artista livornese Amedeo Modigliani, edita da Castelvecchi e con il titolo “Amedeo Modigliani. Vita e passione”, sempre nella traduzione dal francese di Franca De Angelis, rivista e integrata da Alice De Gregoriis (pp. 311, euro 18,50). Ed è da poche settimane che si è conclusa la mostra “Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre” al Museo della Città di Livorno, per il centenario della morte dell’artista, a cui lo Stato italiano ha, per l’occasione, dedicato anche un francobollo commemorativo.
André Salmon è stato un poeta, critico d’arte e giornalista francese del primo Novecento, nonché persona vicino ad Amedeo Modigliani (1884-1920) anche se non è molto chiaro il grado di stima provato nei suoi confronti, ma nonostante tutto – definendo inesatte le informazioni scritte sul suo amico artista fino a quel momento, dovute soprattutto alla personalità avventurosa di Modigliani – decise, consultando l’unico fratello ancora in vita, Umberto Modigliani, di raccontarne la vita.
Ed ecco allora che con il discordante parere del padre, ma con la beniedizone della madre, leggiamo che Dedo comincia la sua carriera artistica trasferendosi a Firenze per iscriversi, senza però frequentarla, alla Scuola di Belle Arti, ed è qui che comincerà a ritrarre i primi borghesi. Poi è la volta di Roma, Venezia, fino a Parigi e in ogni luogo sarà sempre accompagnato dai libri e soprattutto dalla Divina Commedia di Dante. Quindi l’incontro con Pablo Picasso e il trasferimento a Montmartre, dove girovaga con la sua aria aristocratica, portando a spasso la sua bellezza, che comincia ad attirare artisti e donne del posto, anche se man mano cominciano a farsi strada in lui una sorta di solitudine malinconica – dipingeva e distruggeva continuamente le opere che non lo soddisfavano o che lasciava incompiute – seguita da dipendenza dall’alcol, dall’hashish e dalle amate donne: la prima a poosare nuda per lui sarà Gilberte, che lo comincerà a chiamare affettuosamente Modì. E ancora l’incontro con Utrillo, colui che considererà il suo primo amico, Jacob, Soutine, Lipchitz, Derain, Vlaminck, Kisling, Zborowski e la sua compagna Jeanne Hébouterne.
Con il suo contributo, André Salmon incrementa quel mito affascinante e maudit del giovane artista livornese che visse e dipinse nelle vie di Montparnasse e Montmartre, in un libro che porta la data luglio 1956 – gennaio 1957, che perde le sembianze di una vera e propria biografia per la presenza di parti romanzate dallo scrittore che rendono la lettura più scorrevole e ritmata, attraverso conversazioni, fitti dialoghi e versi e citazioni sparse e che ha come obiettivo quello di immergerci in quell’atmosfera maledettamente libera e sconsacrata della Parigi dei primi anni del Novecento.
Marianna Zito