“La seduzione” – La vendetta di José Ovejero
Leggere Ovejero, nell’ottima traduzione di Bruno Arpaia, è come vedere pensieri scorrere e attraversare, sfiorandole, le pagine bianche del libro. I pensieri propri e quelli altrui. Ne “La seduzione” (Voland, Collana Intrecci 2019, pp. 219, euro 18) leggiamo i pensieri di Ariel, scrittore di successo di mezza età e David, suo giovane ammiratore. Tutto prosegue con visite a volte sporadiche altre frequenti da parte del ragazzo, a irrompere la lenta quotidianità dell’uomo che oramai da cinque anni si crogiola senza scrivere nulla di nuovo, e allora si innescano confronti e scambi – ora intensi ora coloriti – tra queste due vite diverse, un confronto che potremmo definire alla pari, ma tra due generazioni decisamente distanti tra loro. Due voci diverse – ora l’una ora l’altra – fino al giorno in cui David viene pestato e sangue, e da quel momento cambiano le priorità. Chi è stato? E perché?
Nasce nel giovane un desiderio corrosivo di vendetta in cui coinvolgerà anche Ariel che, improvvisamente – per puro caso o per una macchinosa sequenza di eventi prestabiliti – si trova a fare i conti con errori o “scelte” di un passato ormai nascosto, ma mai dimenticato. Chi seduce chi? Per arrivare dove?
José Ovejero ci diletta con le sue descrizioni, precise e puntuali, dei personaggi, dalla loro fisicità e dal loro carattere, ai cambiamenti dovuti alla crescita, alla vecchiaia. Ogni passaggio è studiato con attenzione e intelligenza, per ritrovarsi, a incastro, nelle pagine successive, fino a ricomporre il disegno sbiadito di un vecchio puzzle.
Marianna Zito