“Klimt. La Secessione e l’Italia” a Palazzo Braschi di Roma

“Klimt. La Secessione e l’Italia” è in mostra a Palazzo Braschi di Roma fino al 27 marzo 2022. L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.
La particolarità di questa mostra – attraverso più di 200 opere – è l’evidenza del ruolo di Klimt come cofondatore della Secessione viennese e l’indagine del rapporto dell’artista con l’Italia, dei suoi viaggi ed esposizioni nel nostro Paese, attraverso cartoline autografe di Trieste, Venezia, Firenze, Pisa, Ravenna, Roma e il lago di Garda.
Sono i dipinti, i disegni, i manifesti d’epoca e le sculture provenienti dal Belvedere Museum di Vienna, dalla Klimt Foundation e da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz, le opere su cui i visitatori possono soffermare il loro sguardo. Rilevante ed emozionante è la presenza dell’affascinante, “erotica e omicida” Giuditta (1901) che ha tra le mani la testa di Oloferne, simbolo della salvezza del suo popolo; di Amiche (1907); La sposa (1917-18), che lascia per la prima volta la Klimt Foundation; e Ritratto di Signora (1916-17), trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato nel 2019. Di rilievo la stanza dedicata al Fregio di Beethoven. L’anelito alla felicità.
Inoltre, troviamo i nomi di altri artisti a raccontare la Secessione viennese, come Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller, Wilhelm List, Franz von Matsch e molti altri e, ancora, il confronto con artisti italiani, quali Galileo Chini, Giovanni Prini, Enrico Lionne, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Ercole Drei, Vittorio Zecchin e Felice Casorati.
Grazie alla collaborazione tra Google Arts & Culture Lab Team – nuova piattaforma di Google dedicata all’approfondimento delle arti – e il Belvedere di Vienna, tornano in vita tre celebri dipinti conosciuti come Quadri delle Facoltà – La Medicina, La Giurisprudenza e La Filosofia -, allegorie realizzate da Klimt tra il 1899 e il 1907. La sfida di Google Arts & Culture è stata di ricostruire digitalmente i pannelli a colori, attraverso il Machine Learning e con la consulenza del dott. Franz Smola, curatore della mostra e tra i maggiori esperti di Klimt al mondo.
Marianna Zito