#ioleggoacasa – NKK pubblica un’edizione speciale, “Lettere dalla quarantena”
Durante il periodo di quarantena causato dall’emergenza pandemia molte sono state le iniziative intraprese da diversi settori, tra cui quello editoriale. Nello specifico, la rivista NKK, “Nucleo Kubla Khan” ha redatto un’edizione speciale che tratta proprio dell’unico tema affrontato da fine febbraio a oggi, il coronavirus o, più tecnicamente, Covid-19.
Tredici sono gli scrittori che hanno partcipato a questa edizione: Vincenzo Montisano, Andrea Napoli, Francesco Filice, Nazareno Loise, Ezra Spunrose, Sfefano Luchetta, Andrea Russo, Francesco Principe, Enza Fagnano, Valentina Napolitano, Pietropaolo Morrone, Giovanni Canadè, Gilda Corigliano, ognuno con un suo occhio su questa situazione, tra poesia e racconto breve, che non manca di soffermarsi sui punti deboli della gestione non sempre efficace di questa emergenza.
Ogni pagina della rivista è corredata da foto, opera di ben dodici fotografi: Giuseppe Maiullari, Fosca Democrito, Chiara Corradi, Caterina Perego, Roberto Montisano, Pietropaolo Morrone, Sabina Ciobanu, Claudio Giovannini, Arturo Bartoli, Marco Durante, Francesco Principe, Valentina Aloe, che in scatti in bianco e nero immortalano momenti del periodo di reclusione a casa.
La grafica di Roberto Montisano sdrammatizza, inserendo non solo in prima pagina i disegni di chi ha contribuito ai contenuti dei giornali, ma anche, qui e là, frasi di autori celebri con relativo disegno a fianco, tutti completi dell’oramai indispensabile mascherina.
I temi spaziano dalla paura, su cui si è fatta leva soprattutto nel periodo iniziale del contagio, al buonismo del “uniti ce la faremo”, quando i fondi per la sanità pubblica sono stati tagliati e questo in primis ha colto di sorpresa le strutture, assolutamente impreparate ad accogliere così tanti pazienti.
“Che succede quando la paura, così istintiva e privata nell’uomo, diviene un fattore pubblico, e assume un carattere transazionale.”
Per non parlare della televisione e del bombardamento mediatico che è derivato dalla situazione di emergenza, mille voci tutte insieme che ancora oggi non si sono fermate, che danno informazioni imprecise, a volte contraddittorie, per non parlare di chi, positivo al virus e in condizioni già gravi, si ritrova isolato dal mondo, senza che ci siano contatti con la famiglia. Molto interessante anche l’articolo che racconta di un seminario su paura e angoscia, senza minimamente citare l’ansia, un fattore che non è affatto trascurabile e dal quale si passa per forza di cose. Non mancano le poesie tra un racconto e l’altro, versi che danno un altro punto di vista a qualcosa di così inimmaginabile per il nostro tempo.
Il 2020 è un anno che nessuno dimenticherà mai e che è giusto riempia pagine e righe per essere ricordato, perché non si ripeta più, perché possa servire da lezione, per imparare da errori passati e non commetterne ancora in futuro.
Roberta Usardi