“Il mondo in testa” è il nuovo disco di Gegè Telesforo
“La Religione dell’Universo è il Movimento. Il peso della immobilità rende grevi e soffoca chi non procede oltre. C’è una pena per il Camminatore, è costretto a separarsi da tutto e a non possedere nulla.” – Rabindranath Tagore
Venerdì 27 marzo è uscito il nuovo atteso disco di uno degli artisti più poliedrici e talentuosi che l’Italia ha nel panorama jazz/fusion: Gegé Telesforo, cantante, polistrumentista e produttore. Il nuovo lavoro discografico, prodotto dallo stesso Telesforo e co-prodotto da Pasquale Strizzi, si intitola “Il mondo in testa” ed è stato anticipato dal singolo omonimo.
Si tratta del dodicesimo disco dell’artista originario di Foggia, in cui emerge tutta l’energia e il percorso musicale che l’ha portato a contatto con culture, suoni, mondi diversi, una multietnia che si riscontra nei brani trasmettendo vigore, colori, sonorità che riempiono l’anima. Un disco che si assapora con un perenne sorriso stampato in volto, questo è l’effetto che fa.
Il disco vanta come sempre la partecipazione di musicisti straordinari e degli ospiti altrettanto notevoli: alle voci, oltre a Gegè, Daniela Spalletta, Lello Analfino, Simona Severini e Ainè, le tastiere sono di Pasquale Strizzi, Domenico Sanna e Seby Burgio, la chitarra di Christian Mascetta, la batteria di Michele Santoleri, il basso di Dario Deidda, le percussioni di Peppe Sannino e i sax di Max Ionata e Alfonso Deidda.
Il disco si apre e si chiude con lo stesso brano, “La religione dell’universo”, prima in versione finita e alla fine nella versione demo da cui è partita la lavorazione. Un brano intenso con il dono delle voci di Gegè Telesforo e Daniela Spalletta, un brano breve, ma che ha in sé tutto.
A seguire il singolo “Il mondo in testa”, un inno gioioso alla vita, alla multietnia, che ben rappresenta i contenuti dell’album; sono diverse le voci che si intrecciano e che cantano “Ho il mondo in testa, suona multietnico, è come un viaggio senza limiti, ho il cuore in festa, batte poliritmico, nella mia vita libero è l’amor” in uno spirito di unione davvero contagioso nel ritmo.
“Sentieri arditi” vede la voce di Gegè che, munita di vocoder, diventa un tutt’uno con il sax tenore suonato da Max Ionata; “Genetica dell’amore” è il secondo singolo estratto e vede come ospite la notevole vocalità di Ainè, giovane artista italiano di notevole talento; “Cancion para Sara” di Sergio Aranda è un piccolo gioiello che la voce di Gegè esalta pienamente; “Mille petali” vede Gegè cantare con Simona Severini in un brano fresco, intenso e coinvolgente; “Nommo” di Jymie Merritt ha un ritmo che parte subito con la voce per poi includere gli altri strumenti; lode alle voci di Gegé e Daniela Spalletta, quest’ultima protagonista di notevole improvvisazione insieme al pianoforte di Domenico Sanna, e al sax di Alfonso Deidda; “Time Tai Chi” scritto da Enrico Intra, è un brano lento ed emozionante suonato al pianoforte sempre da Domenico Sanna, in piena comunione con la voce di Gegè.
Un disco da ascoltare e godersi appieno, capace di portare pienezza nel cuore.
Roberta Usardi
Fotografia di Simone Calcagni