Il “duo impossibile” Clio and Maurice pubblicano l’EP d’esordio “Fragile” – La recensione
Clio and Maurice, ovvero Clio Colombo e Martin Nicastro, sono un duo milanese formato da voce e violino e noto come “il duo impossibile”. Il loro progetto musicale si sviluppa su brani originali in stile pop e soul e oggi, 6 novembre esce l’EP di esordio, dal titolo “Fragile”, anticipato già dai singoli “Lost” e “Friend” e “Faithfully”.
Un EP che mette in evidenza i diversi colori che voce e violino possono assumere, un “duo impossibile” che funziona e che riesce a coinvolgere in ogni brano grazie allo spessore interpretativo. Andiamo nel dettaglio.
“Friend” secondo singolo estratto e pubblicato lo scorso giugno, inizia l’ascolto donando un ritmo trascinante su cui si muove la voce, creando un bel groove; il testo riguarda il rapporto con qualcuno che era considerato un amico: “did you make the effort, did you know I lose it, did we find a way to did you make it harder”.
“Faithfully” nuovo singolo uscito il 16 ottobre, è un brano intenso con un intrico soave di violini in sottofondo mentre la voce di Clio si staglia pulita e avvolgente; il testo è un percorso interiore evocativo: “will I find the missing piece, will I make it whole again, did I find the missing piece, I heard you found it on the street”.
“Fragile” è un brano in cui il violino assomiglia, nel suono, a un ukulele, suonato in modo unconventional; la voce si snoda, nel ritornello, in una melodia peculiare e intrigante che poi il violino riprende. “Don’t cry so loud my dear they’ll heal your pain”.
“Lost” primo singolo estratto, inizia con un pizzicato che poi diventa ritmo e a cui si aggiungono lievi percussioni a dare al brano una sonorità orientaleggiante e avvolgente.
In “Stay” il violino crea un sottofondo frenetico sul quale la voce emerge in un bel contrasto con lo strumento; la melodia in alcuni punti viene sostenuta da un tappeto sonoro dai colori scuri che mette in risalto le note alte della voce e aumenta il tasso emotivo. “Stay, it’s not too late”.
“Blue” conclude l’ascolto con una sonorità profonda, il violino in sottofondo crea un pattern sonoro particolare che permette alla voce di spiccare soavemente in ogni nota in un’emozione sonora che procede verso un climax di grande impatto.
Un EP non commerciale, ma prezioso e ricercato, in cui basta lasciarsi trasportare dal violino e dalla voce senza chiedersi altro. L’emozione guida ogni nota, non c’è bisogno di strutture o convenzioni perché, come ben si sa, l’emozione non ha regole.
Roberta Usardi
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