“I MISERABILI” AL TEATRO QUIRINO DI ROMA
Dal 23 ottobre 4 novembre va in scena al Teatro Quirino, “I Miserabili” di Victor Hugo con Franco Branciaroli e la regia di Franco Però. Il sipario si apre sui tre elementi della scenografia – essenziale e in continuo movimento – di Domenico Franchi: sarà cambiata dagli attori stessi, quasi fosse composta da pagine di un libro che scorrono velocemente davanti ai nostri occhi. C’è tutto ciò che serve per far immergere lo spettatore in un grande classico del secolo scorso, e ce lo ricordano soprattutto i costumi dell’epoca di Andrea Viotti. Ci sentiamo così totalmente coinvolti nella storia di questi personaggi complessi e tremendamente umani.
Jean Valjean, Fantine, Cosette, Javert, i Thénardier, Marius, Gavroche, Eponine: ognuno viene lucidamente rappresentato nella sua “miserabilità”. Perché è proprio questa l’emozione che lo spettacolo provoca in noi, la pietà verso questi personaggi che fanno di tutto per avere un riscatto sociale, nei confronti di quella società di fine ‘800 che non li rappresenta e in cui non riescono a integrarsi; una miseria non differente da quella che provoca il divario sociale esistente anche ai giorni nostri. Gli attori, infatti, portano in scena soggetti che fanno parte dello strato più basso della popolazione, ex galeotti, prostitute, poveri, disperati; e rimaniamo profondamente toccati dalla scena in cui Fantine – Ester Galazzi – straziata da una malattia e dalla mancanza della figlia, muore in un freddo letto. E ancora, molto commovente la scena in cui Jean Valjean – Franco Branciaroli – per scagionare un’innocente in tribunale, decide di dichiarare la sua vera identità perdendo così in un attimo, tutto quello che in tanti anni era riuscito a costruire.
Un miscuglio di emozioni anche dentro noi spettatori che inevitabilmente veniamo rapiti e ci immedesimiamo nei personaggi tra il buio delle fogne di Parigi e l’atmosfera creata dalle musiche di Antonio Di Pofi. Portare in scena un classico come l’opera di Hugo è sicuramente impresa non facile, ma la narrazione serrata e la rappresentazione degli eventi cruciali del romanzo fanno sì che lo spettacolo sia completo e armonioso. Un appuntamento sicuramente da non perdere!
Aurora Andersen