HOTEL PARADISO, un simpatico inferno!
Al Sala Umberto di Roma ha debuttato martedì 6 febbraio “Hotel Paradiso”, un’opera di Familie Flöz, in scena fino all’11 febbraio.
Per la regia di Michael Vogel, Marina Rodriguez Llorente, Frederik Rohn, Nicolas Witte, Sebastian Kautz portano sul palco un piccolo albergo di montagna, Hotel Paradiso appunto, gestito con pugno di ferro dalla anziana capo-famiglia. Quattro stelle troneggiano sull‘entrata e da una fonte sgorga acqua miracolosa che aggiusta persone e aspirapolveri! Ma si sa, non tutto è oro quel che luccica! I due figli della capo-famiglia, fratello e sorella, sono in lotta per accaparrarsi la gestione dell’hotel, la donna del piano soffre di cleptomania, il cuoco adora macellare e macella tutto e tutti, letteralmente. Il primo cadavere che affiora, sarà l’inizio della fine…
85 minuti di spettacolo senza dialogo che volano via che è una bellezza. Le maschere che gli attori indossano, pur nascondendone la mimica facciale, rendono potente ogni gesto, ogni mossa e definiscono alla perfezione i personaggi che, a loro volta, mettono in scena molte delle umane sfumature: conflitti, amore, gelosia, competizione. In una scenografia semplice, ma curata e assolutamente funzionale, anche la musica gioca un ruolo importante portando lo spettatore dalla leggerezza d’animo di chi si innamora alla tristezza per chi non c’è più.
In uno spettacolo adatto ad adulti e meno, a farla da padrona sono l’ironia e la giocosità. Eppure, non manca un velo di malinconia: un padre scomparso che torna per provare a calmare gli animi e per portare con sé chi ha finito il suo percorso terreno. Due momenti di grande tenerezza.
Familie Flöz riempe il palco, così bene che gli attori sembrano ben più di quattro. Coinvolge lo spettatore che esclama, ride e si sente parte della storia. A ribadire il ruolo della musica, una piccola sorpresa finale. Davvero un bel teatro.
Laura Franchi