Francesca De Mori e il video di “Gaia (Il Pianeta Blu)” – intervista
Lo scorso 21 marzo è uscito il nuovo video della cantante vicentina Francesca De Mori, dal titolo “Gaia (Il pianeta blu)”; è una canzone che parla di Madre Terra, o Gaia, e invita a rispettarla, perché il progresso mette a dura prova l’ambiente, quindi l’aria, l’acqua, elementi naturali fondamentali per una vita sana. Il brano è contenuto nell’album “Archetipi” uscito lo scorso 10 ottobre. A proposito di questo brano, abbiamo fatto qualche domanda all’artista.
Ciao Francesca, “Gaia (Il pianeta blu)” si rivolge a Madre Terra, e proprio in questo momento la Terra si trova in un momento particolarmente delicato. Pensi che la canzone possa portare a una maggiore consapevolezza riguardo al pianeta in cui viviamo, proprio perché stiamo vivendo questo momento bizzarro?
Ciao Roberta. Non è la terra a essere in un momento delicato, ma noi. Nessuna pretesa con questo brano, ci mancherebbe, ma la volontà di portare avanti la propria missione musicale e una prece. Gaia è autonoma, crea il cielo, si espande e si unisce a lui per creare i suoi innumerevoli figli. Comunque, al di là dei significati, il fatto è che ci siamo illusi di avere importanza, di essere potenti, mentre siamo ben poca cosa rispetto alla sua magnificenza. Appendici scoscese, creature della terra, immagini e forse proiezioni di realtà parallele o concentriche. Non è dato di sapere. Questo non è un momento bizzarro, questo è il momento in cui iniziare una riflessione capace di riportarci a noi; eternamente ritornare alla vera abbondanza. Un punto di svolta necessario quando inizia la ribellione e lo svelamento della natura. Purtroppo ci coglie impreparati, figli nudi come gli uomini delle origini. Speriamo di uscirne presto e bene, con nuove visioni e capacità.
Un fatto che mi ha colpito è stato che l’autore di questo brano è Daniele Petrosillo, un uomo che scrive di Madre Terra e non semplicemente della Terra. Come è stato l’impatto con questo brano quando ti venne presentato?
Daniele Petrosillo, l’autore delle parole e della musica, ha a mio avviso in sé l’archetipo del figlio come tutti siamo stati. Lui parla di Madre Terra in sua difesa e le dice “ferma l’uomo che ti distrugge”: Quale figlio calpesterebbe l’utero in cui è stato felice, perlopiù, che lo ha partorito? Noi stessi ripartoriamo la nostra genesi ogni volta che creiamo. La Terra è, se posso lasciarmi un po’ andare, madre, riposo, appoggio, grounding, fiducia, radici, sostegno,verità, realizzazione, accoglienza. Quando Daniele mi ha presentato il brano gli ho chiesto di creare una linea di basso più presente e tribale, che un po’ richiamasse la danza, il ritmo, contrazione ed espansione della vita. Ringrazio Salvatore Pezzotti, pianista e arrangiatore del brano e Walter Calloni, special guest alla batteria, musicisti dalla bravura e carica musicale immensa.
Com’è nata l’idea del video realizzato da Matteo De Cillis, che ripercorre il progresso di cui si parla nel testo?
Ho conosciuto Matteo de Cillis in una circostanza surreale. Un giorno, mentre me ne andavo alla metrò della linea verde di Milano, scorgo un suo biglietto appeso al muro. Poche parole, poetiche, che mi hanno colpita e così mi sono incuriosita e l’ho contattato. Lui è un’artista / creativo che esplora forme d’arte alternative, sperimentali, dalla produzione video, musica, alla decorazione / restauro mobili. La sua sensibilità mi ha ispirata e gli ho chiesto un video per Gaia. Gli ho lasciato “carta bianca”. Il video è girato fra Milano, Trani e Düsseldorf, un viaggio, una sua testimonianza e gli sono molto riconoscente perché lo ha fatto come atto artistico puro e scevro da qualsiasi interesse economico.
Quali sono i tuoi prossimi progetti (post pandemia)?
Progetti post periodo sono di riprendere i concerti e di tornare a riabbracciare a cantare…Grazie per le vostre domande e un saluto a tutti i lettori.
Grazie mille a te, Francesca!
Roberta Usardi