Fate presto, Andy Warhol è qui!
“Non è forse la vita una serie di immagini che cambiano mentre si ripetono.”
A. Warhol
Torna a Napoli, a distanza di cinque anni dall’ultima esposizione, una retrospettiva dedicata al maestro della Pop Art americana Andy Warhol nella basilica della Pietrasanta nel cuore del centro storico di Napoli, città che l’artista conosceva bene grazie all’amicizia con Lucio Amelio, gallerista che ha scritto la storia artistica contemporanea partenopea.
Sono esposte dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 oltre duecento opere, dagli esordi nel mondo della moda e del design all’ascesa nel mondo del rock internazionale con i suoi pupilli, i Velvet Underground. Dal sogno d’amore di Marc Chagall passiamo al pragmatismo della Pop Art americana con le immagini estrapolate dalla vita quotidiana. Come le famose zuppe in scatola, le Campbell’s Soup, e i Flowers presenti in mostra in varie versioni e colori. Molti i volti delle celebrità ritratte, da Liz Taylor a Marilyn Monroe che occupa più di una parete con le sue molteplici varianti, per arrivare agli stilisti come Armani, una splendida versione rossa di Stalin e alcuni Mao di grandezze diverse. Tutto questo senza dimenticare gli amici artisti come Haring, Basquiat e Beuys. Una mostra interessante e ben strutturata curata da Matteo Bellenghi, che attraverso sezioni ben definite, ricostruisce il Warhol pensiero dai primi disegni, fino ad arrivare alle polaroid e al mondo della fotografia, anticipando in alcuni casi una passione che sarebbe esplosa qualche anno più tardi. Interessante la sala dedicata al mondo del rock: Andy Warhol era un punto nevralgico della cultura newyorkese e nel suo studio, la factory, sono passati i più grandi, così ritroviamo i ritratti e le fotografie di Mick Jagger, Stevie Wonder e Miguel Bosè come anche le immancabili copertine di dischi con immagini che fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo, su tutte la linguaccia degli Stones e la banana dei Velvet Underground. La sezione dedicata a Napoli e all’Italia con il Vesuvius del 1985 è forse l’unica parte dell’esposizione che sarebbe stato interessante approfondire, soprattutto il rapporto tra l’artista, Lucio Amelio e Napoli, che Warhol conosceva e aveva visitato più volte.
Alla fine del percorso, una piacevole sorpresa ci catapulta nelle atmosfere di quegli anni tra fiori colorati e musiche dei Velvet Underground e per un attimo, mai abbastanza lungo, sarà come trovarsi nella mitica factory, proprio lì, accanto al re della Pop Art. “Fate presto” dunque, a visitare la mostra.
Antonio Conte
[…] Andy ved at mennesket har brug for kunstens hjælp til at bearbejde livets ondskab, og han laver en stor triptyk (kunstværk i tre dele) ud af avisforsiderne. Det er hans og Lucios intention at skabe et monument over tragedien, så den forfærdelige hændelse aldrig nogensinde vil blive glemt, og Lucio og Andy kuraterer i den forbindelse udstillingen ‘Terrae Motus’ for at formidle katastrofens omfang overfor omverdenen. Du kan se kunstværket HER. […]