Elena Sanchi e il secondo album “Risveglio” – L’intervista
Dopo aver ascoltato e apprezzato il secondo disco di Elena Sanchi “Risveglio” (recensione qui) abbiamo fatto qualche domanda all’artista per saperne qualcosa di più.
Qual è stato il passaggio dal punto di vista creativo da “Cuore migrante”, il tuo primo album, a “Risveglio”?
“Cuore migrante” e “Risveglio” sono due album molto diversi tra loro non solo da un punto di vista musicale, di “suono” ma anche “creativo”, di urgenza. Il primo disco uscito nel 2015 racconta la scoperta della propria identità personale attraverso la metafora del viaggio, mi sono ispirata alla storia di Ulisse che si mette in cammino alla ricerca della propria Itaca: la bellezza sta nella ricchezza del viaggio e non nella meta stessa. “Cuore migrante” è stato scritto traducendo le emozioni degli appunti di viaggi in terre lontane dell’Africa. In quel momento della mia vita sentivo la necessità di andare oltre ciò che conoscevo, di provare esperienze forti e intense per superare limiti e confini che mi avrebbero poi restituito una consapevolezza più chiara di ciò che volevo diventare. “Risveglio” invece è il mio ritorno a casa, racconta “la pace con me stessa” resa proprio dalla consapevolezza di quelle esperienze e anche da quella ulteriore e speciale dell’essere diventata mamma: è stato un po’ come riscrivere una pagina bianca, ho lasciato lo studio legale e tutto un percorso che non mi apparteneva fino in fondo perché volevo dare a mio figlio l’esempio di seguire i propri sogni.
C’è un brano in particolare a cui ti senti più legata?
Sono legata ad ogni singolo brano perché sono la traduzione in musica di emozioni personali e sincere. Probabilmente però è proprio il brano “Risveglio” quello che più mi emoziona perché mi riporta indietro nel tempo a un disegno fatto da bambina dove ritraevo il villaggio di Rio Bo di Aldo Palazzeschi: al centro c’era una grande stella solitaria e sorridente che raccontava di una lunga notte da attraversare a un grande albero magico sulle rive di un fiume.
Il titolo dell’album (e della title track) da dove nasce?
Il titolo del disco (che riprende quello dl brano) nasce dall’idea di voler esprimere e comunicare l’urgenza di liberarsi dalle proprie paure per risvegliare la nostra natura più autentica e potente. Spesso facciamo scelte per non deludere le aspettative degli altri ma in realtà non ci appartengono fino in fondo. Ognuno di noi ha il diritto ma anche il dovere di essere felice perché solo così questo mondo domani può essere migliore.
“Risveglio” è uscito nel 2018, ora stai lavorando a nuovi brani?
Sì, sto scrivendo nuove canzoni e sono già a buon punto per la realizzazione di un nuovo disco. In questi giorni sono al lavoro per la formazione di una nuova squadra che coinvolge anche nuove collaborazioni che apporteranno al progetto nuovi suoni e atmosfere.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Tra i prossimi progetti c’è proprio la realizzazione del terzo disco nel 2021 anticipato da nuovi singoli e videoclip già a partire dalla prossima estate.
Cosa pensi del mercato discografico italiano?
Mi piacerebbe desse più spazio al cantautorato femminile.
C’è un artista con cui ti piacerebbe collaborare?
Ci sono diversi artisti a cui faccio riferimento con i quali mi piacerebbe collaborare ma se devo sceglierne una punterei in alto con la fantasia e direi Lady Gaga!
Roberta Usardi