“Disargini”: la prima raccolta di poesie di Roberta Calandra
“Ogni uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per due giorni; della poesia, mai” – Charles Baudelaire
“Scrivo per assuefazione, ottimismo, ebbrezza, carenza, stupore” – Roberta Calandra
Roberta Calandra non smette mai di sorprendere. Una nuova sfida, per la prima volta nel mondo della poesia con “Disargini” (Nulla Die Edizioni, 2022, pp. 90, euro 12), una raccolta di poesie coraggiosamente personali. L’autrice declina i mille volti della sua anima in modo veramente convincente, tangibile e reale. Vi riversa il caledoscopio infinito della sua capacità creativa senza confini culturali.
Questa poesia così istintiva ma allo stesso tempo colma di biografia, mito, suggestioni letterarie ci trasporta in un mondo fatto di arte e cultura profonda che evoca immagini, ricordi, emozioni. Un rimando a quanto percepito dai sensi con la spinta del cuore giunge al cervello, che non può che trasmettere le metafore e gli echi suggeriti alle mani e tramutarla in esperienza letteraria.
“Disargini” è la sua prima raccolta di poesie, eppure è già completa, suggestiva, carica della sofferenza attraverso la quale la nostra autrice è divenuta una tale conoscitrice delle dinamiche della psiche. Come affermava Gregory Betson, il confine tra disagio e creatività è sottile, saperlo raccontare è un atto di liberazione che coinvolge il lettore in modo profondo. La potenza delle immagini evocate in questa raccolta è nella straordinaria capacità di far comprendere qualcosa senza doverla spiegare; in maniera sintetica esse aprono le porte di un intero mondo.
Il titolo stesso: Disargini “…ha a che fare con emozioni che erompono fragorosamente dall’inconscio liberando l’indicibile, l’amore, la delusione, il desiderio, il dolore, l’incontro, la virtualità, l’imparare a nominarsi, la trasformazione stessa della vita durante le sue sfide principali. Ora che l’ho vissuta dall’interno la poesia mi pare il canale privilegiato per esprimete il proprio personale viaggio dell’eroe, sperando risuoni al lettore” come racconta la stessa Roberta Calenda, e poi aggiunge, parlando dei temi che le sue poesie affrontano; “L’eruzione di un’anima mi pare una chiave corretta: i temi sono i soliti, come accennavo sopra, quello che mi ha stordita è stata la capacità di comporre immagini psichedeliche, temi del mito, della religione, della letteratura, a comporre il mio desiderio di felicità ardente. Eliot, Rimbaud, Leopardi, Szymborska, Merini, gli haiku, le grandi contemporanee nazionali come Gualtieri, Candiani, Bre, tutti lì a spingere, una gara di vortici luminosi e ipersensibili, una folla di fantasmi vivi.”
Traspare nelle sue parole e nella sua lirica tutta la consapevolezza e la sensibilità di chi ha resistito, elaborato e vinto, grazie all’arte contro i suoi demoni, affrontando un quotidiano attento alla bellezza. Quella bellezza che, da sola, può salvarci e mostrarci un mondo autentico e stimolante quando non ne vediamo più le sfumature.
Roberta Calandra, scrittrice, drammaturga, autrice, vive e lavora a Roma. Tra le sue pubblicazioni: L’eredità di Anna Freud, Besa Muci 2013 riedito nel 2022, Tempo per vivere, Aldenia 2017, Otto, Edizioni Croce 2020, i tre volumi di scritti teatrali Buffonate senza corte, Zona contemporanea 2017 e 2022, le fiabe Ryunio, Edizioni Corsare 2013, Black Wolf 2019 e Chiamami ancora zia!, Black Wolf 2019.
“Disargini” è la sua prima raccolta di poesie.
Federica Scardino