Con “Marco Polo” in Oriente tutto è possibile

Come “bisogna sapersi avventurare in ciò che si racconta”, il lettore ha la necessità e la tendenza ad avventurarsi fra le pagine di Marco Polo. Il romanzo di Gianluca Barbera (Edizioni Castelvecchi) è una storia di confine tra realtà e immaginazione, una sequenza di leggende che rinascono come l’araba fenice, una delle figure simboliche del romanzo. Il filo conduttore è il mistero. Il mistero mistico di terre lontane che si intreccia con il mistero sull’identità di Marco. “Qui siamo in Oriente, tutto è possibile” dice il padre di Polo.
È un po’ questa l’essenza in cui ci troviamo, un capitolo dopo l’altro. L’appetito aumenta e continuiamo a mangiare. Il viaggio è lungo, si apre una scatola cinese e si finisce nel fascino esotico di infinite avventure, compreso un amore sorprendente e pericoloso. Il romanzo ci porta nelle contraddizioni del personaggio e nelle mille storie di una grande storia tra verità e fantasia. Il fascino degli incantesimi, dell’impossibile e delle magie, una ragnatela di meraviglie che ognuno può costruire e assemblare proprio sulle orme dello stesso viaggiatore. Una lettura leggera, lungo la via della seta.
Domenico Cantarini