“Amélie. Il destino viaggia sulla strada maestra” di Barbara Fabbroni
Amélie è una giovane parigina, influencer e appassionata di moda che insegue il suo sogno, quello di lavorare nel campo della moda. Collabora con una importante testata giornalistica nel settore della moda, di proprietà di Raul, secondo marito della madre a cui è molto legata, dimostrando carattere e determinazione, caratteristiche che la distinguono rispetto agli altri dipendenti, al punto tale da essere scelta come direttrice di una nuova testata giornalistica entrata da poco a far parte del gruppo editoriale di Raul, con sede a Milano. Amélie a Milano ritrova Pierre un giovane che aveva casualmente conosciuto nell’ultimo periodo di soggiorno a Parigi, i due sono amici ma si intuisce che sia l’uno che l’altro vorrebbero qualcosa di diverso, qualcosa di più. Tutto sembra andare per il meglio per la giovane, quando un evento cambia improvvisamente tutto, stravolgendo la vita della ragazza.
Amélie è la protagonista di “Amélie. Il destino viaggia sulla strada maestra” di Barbara Fabbroni (Armando Curcio Editore, pp. 211, euro 21), un romanzo in cui i sentimenti, i legami, l’amore si intrecciano con la brutalità e il disincanto, un romanzo che racconta della vita, ma racconta anche delle difficoltà e di come si possa e si riesca a reagire dopo i momenti difficili che inevitabilmente ognuno di noi incontra sulla propria strada, così come capita alla giovane protagonista.
Un romanzo rosa che può essere letto anche da un altro punto di vista se ci si cala nella psicologia della giovane Amélie, ragazza imperfetta come tante, ma che da queste imperfezioni riesce a trarre il meglio, a crescere, a maturare. Il libro è introdotto da una presentazione di Carlo Faricciotti, in cui viene sottolineato come il romanzo di Barbara Fabbroni abbia tutte le caratteristiche per poter diventare una sceneggiatura di un film: per il nome della protagonista, per i frequenti rimandi al mondo del cinema, per la città in cui gran parte della storia si svolge e, soprattutto, per il modo in cui è il romanzo stesso è stato pensato.
Anna Lisa Coletta