“Adolescenti disabili. Come acquisire serenità e sicurezza nella vita quotidiana” di Sylvie Allemand-Baussier
“Adolescenti disabili. Come acquisire serenità e sicurezza nella vita quotidiana” (Armando Editore, 2017, pp. 128, euro 14) di Sylvie Allemand-Baussier è una guida all’autonomia per gli adolescenti disabili. Come afferma nell’introduzione Pascal Dreyer, questi ragazzi, più dei normodotati, “non hanno dei punti di riferimento e, come I loro genitori, devono affrontare situazioni nuove che generano difficoltà e preoccupazione”. È una guida, questa, specifica per gli adolescenti con disabilità e li mette a parte su una serie di questioni che riguardano la relazione con la famiglia, l’autonomia sociale, la vita affettiva, lo studio e gli svaghi.
Anche l’autrice del libro spiega come il testo sia dedicato a chi ha un deficit motorio o sensoriale. Poi, con una bella riflessione, dice che non importa tanto dove risieda la difficoltà quanto le implicazioni a livello funzionale che interagiscono con la fase di sviluppo adolescenziale. Pertanto l’utilità del libro riguarda una sorta di accompagnamento per affrontare e proporre idee affinché le relazioni con gli altri diventino più semplici, e dunque per parlare d’amore, di amicizia, di lavoro, di svaghi. L’obiettivo è individuare una strada per conquistare l’autonomia, anche in presenza di difficoltà, come afferma Sylvie, da parte di “questo corpo che molto spesso sembra complicarvi le cose”. Va sottolineata l’affermazione della propria identità adolescenziale: “Io sono innanzitutto un adolescente!”, e dirlo a gran voce non solo a se stessi ma anche in famiglia e agli amici. Spesso quello che si vede è solo il danno e non ciò che loro sono veramente. È vero pure che la disabilità ha imposto alla famiglia, fin dalla nascita del proprio figlio, molte costrizioni in ospedale, nei Centri di riabilitazione. Bisogna però che ognuno prenda atto che l’adolescenza spinge I ragazzi a vivere insieme agli altri, a essere accettati come gli altri con propri qualità e difetti. Il libro suggerisce la riflessione su tutti questi argomenti: l’autonomia, la fiducia in se stessi, il modo di mantenere I contatti con gli altri. Un aspetto molto importante è l’avere voglia di una buona dose di libertà, volendo uscire dal guscio familiare, andando a casa di amici, al cinema, a praticare uno sport. Vengono suggeriti anche luoghi dove poter frequentare altre persone come gli scout e anche giovani disabili, per consentire un confronto necessario alla propria crescita. Un altro aspetto importante è l’accettazione totale del proprio corpo e quindi capire meglio la disabilità, I punti deboli e i punti forti. La conoscenza della propria disabilità aiuta ad allontanare l’angoscia e consente di controllare meglio i problemi pratici ad essa collegati e anche di lenire i timori che potrebbe suscitare in coloro che non ne sanno niente. E poi anche essere belli non guasta… l’autrice propone alcuni trucchi in tema di abbigliamento.
Nell’edizione italiana, a cura di Patrizia Ciccani, vengono indicati tre argomenti importanti: l’autonomia, come affrontare gli studi e il futuro lavorativo dopo la scuola. Alla fine del libro possiamo trovare un utilissimo indice analitico degli argomenti trattati nel libro e il relativo riferimento alla pagina. Sempre nell’edizione Italiana sono indicati una serie di Centri di Informazioni “Informahandicap” presenti in Italia, altri per gli Ausili, oppure per praticare uno sport, per avere consulenze legali e, infine, un elenco di associazioni. In conclusione, citiamo quanto afferma Patrizia Ciccani, affinché l’autonomia diventi un punto fondamentale della vita di tutti i ragazzi con disabilità: “I vostri viaggi, i vostri spostamenti, le vostre attività sportive e di svago nascono dall’accostamento tra quello che vi propone il mondo esterno e quello che a voi piace fare… Dal canto Vostro non dovete starvene con le mani in mano di fronte alle difficoltà. Ne va di mezzo la vostra libertà. Dovete trovare degli stratagemmi che, ben ponderati e messi a frutto, vi aiuteranno ad essere un fruitore come tutti gli altri”. E lo stesso principio vale nel mondo dell’istruzione e nella ricerca di un lavoro, entrambe le situazione coperte anche da una precisa legislazione statuale.
Salvatore Sasso