Vittorio Sgarbi con “Pasolini-Caravaggio” al Teatro Olimpico di Roma
Esemplare ed emozionante, come sempre, la lectio-magistralis di Vittorio Sgarbi al Teatro Olimpico di Roma, “Pasolini-Caravaggio” – fino a domenica 4 dicembre – che ha inizio sulle note dal vivo del violino e della viola di Valentino Corvino e con la voce di Alberto Moravia durante il funerale di Pier Paolo Pasolini, il 4 novembre del 1975.
“Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro.”
Ma qual è il legame tra queste due spiccate personalità artistiche nate in periodi diversi e con una diversa arte nel sangue? Qual è il legame tra questi due uomini rivoluzionari, con i moti interiori espressi nell’arte, tra questi due uomini forti ma allo stesso tempo fragilissimi e terribilmente attaccati alla vita?
Pasolini è come Caravaggio, “di giorno un uomo che pensa e di notte un corpo che palpita” ed entrambi arrivano a Roma all’età di 25 anni. È nel 1951 che Pasolini comincia la stesura di Ragazzi di Vita ed è nel 1951 che Caravaggio prende vita grazie a una mostra a Milano, grazie al Prof. Roberto Longhi, che sarà colui che trasmetterà a Pasolini l’amore per questo Maestro della pittura, di cui Pasolini diverrà ben presto testimone. Lo vediamo grazie alle analogie con i personaggi che lui sceglie nella vita e per i suoi film. Pensiamo al Fanciullo con canestro di frutta e alla sua somiglianza con Ninetto Davoli, pensiamo al Bacchino malato e a Franco Citti, Amor Vincit Omnia rassomiglia a Pino Pelosi, il suo assassino; quindi vediamo che Pasolini aveva già in sé l’archetipo di Caravaggio, con una sorta di continuazione naturale dell’impronta del pittore. Fino all’ultima opera del Caravaggio. Fino alla morte di Pasolini.
Vittorio Sgarbi è come sempre coinvolgente, prorompente ed entusiasta davanti all’arte e alla vita. È un Maestro assoluto di legami, un Maestro d’arte che oltrepassa i capolavori e le personalità, ed è in grado di portare anche chi lo ascolta a conoscere questa magia che spesso ci passa inosservata.
Marianna Zito