“Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova” di Paolo Nori
“Se noi avessimo sempre, tutti i giorni, la consapevolezza del fatto che le persone con cui abbiamo a che fare – i nostri parenti, i nostri conoscenti, i nostri figli – è della gente che vive per l’ultima volta che questa è l’ultima vita che ci è data, che viviamo, forse ci comporteremmo un po’ meno da coglioni. Ecco questa cosa per me vale sicuramente… questa per me è una frase che ha il potere della letteratura di farti stare al mondo.”
Se volete leggere una biografia sui generis, provate a leggere i libri di Paolo Nori, scrittore e traduttore dalla lingua russa.
L’ultima pubblicazione per Mondadori, dopo “Sanguina ancora” dedicato a Dostoevskij, è “Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova” (pp. 264, euro 18.50). Dal titolo sembra essere una biografia sull’accattivante poeta (come lei stessa amava definirsi ed essere definita) sovietica (1889-1966), ma altro non è se non una chiacchierata sulla vita di Paolo Nori stesso, con numerosi collegamenti agli avvenimenti del conflitto ucraino-russo scoppiato il 24 febbraio 2022 e a tutte le ripercussioni del caso, ad altri esponenti della letteratura russa con la vita di Anna Gorenko prima e Anna Achmatova poi, e sulla potenza della letteratura e della parola stessa contro le forze politiche di allora e di oggi.
“Anna Andreevna aveva un aspetto stupefacente. Adesso, nelle memorie che scrivono, dicono che fosse bellissima: no, non era bellissima. Era più che bellissima, era meglio, che bellissima. Non ho mai visto una donna il cui viso e l’intera figura spiccassero ovunque, tra non importa che donne bellissime, per l’espressività, la spiritualità, qualcosa che attirava immediatamente l’attenzione.” – Georgij Adamovič –
Quindi di sicuro non troveremo quelle innumerevoli notizie che ci aspettiamo e che speriamo di trovare all’interno di una biografia. Ma ciò non toglie che il libro non sia scorrevole, dando più che altro l’idea di una piacevole chiacchierata in un salotto culturale con un bicchiere di vino rosso e una sigaretta, perché comunque una qualità dell’autore è quella di discorrere da un argomento all’altro, tra passato e presente, con sicurezza e nonchalance, inserendo al momento giusto i versi della nostra poeta e gli avvenimenti importanti della vita della stessa. Quindi non ci resta che metterci seduti e cominciare ad ascoltare…
“Quando ho cominciato a scrivere questo libro, una mia amica mi ha chiesto «Di chi era poi moglie, l’Achmatova?». Che è una domanda che mi ricorda di quando ero piccolo, a Basilicanova, il paese di mio nonno, che quando un abitante di Basilicanova mi trovava per strada veniva da me mi chiedeva «Di chi sei, te?». Che era una domanda che mi lasciava interdetto perché mi sembrava di non essere di nessuno. Ecco, l’Achmatova, molto di più, mi sembra non fosse moglie di nessuno. Cioè è stata, moglie di qualcuno, ma non era lei, a essere la moglie di quelli lì, erano loro, che erano i mariti dell’Achmatova.”
Marianna Zito