“Una rivincita per Ivan Bellini” – L’ultimo romanzo di Pietro Gessi
Sono trascorsi dieci anni dalla fine della Seconda guerra mondiale: il maresciallo capo bolognese Ivan Bellini li ha passati a dare la caccia, insieme alla sua fidata squadra, ai criminali fascisti, cercando di aggirare la cosiddetta “amnistia Togliatti”. Per questo, subisce la punizione degli alti ranghi, che lo accusano di insubordinazione: dalla grande caserma che dirige nel centro di Bologna, viene così trasferito a Filo d’Argenta, nella bassa ferrarese. Tuttavia, quella che dovrebbe essere una punizione si rivela tutt’altro: i tre giovani carabinieri della piccola caserma sono competenti, svegli e simpatici; il paese, a stragrande maggioranza comunista, lo accoglie con calore e, infine, da scapolo impenitente, si fidanza con Anna, giovane e avvenente vedova. Ma Bellini è un uomo d’azione e la nuova situazione in cui si trova non fa che rafforzare i suoi propositi di rivalsa nei confronti dei superiori corrotti. Riuscirà il maresciallo nel suo intento?
Con una scrittura accurata e mai banale Pietro Gessi, nel suo ultimo libro “Una rivincita per Ivan Bellini” (Pendragon, Collana L’Inferno, 2020, pp. 297, euro 15), racconta l’Italia del dopoguerra che, a fatica, sta ricostruendo i luoghi e i rapporti tra le persone. Il maresciallo capo Ivan Bellini è un carabiniere con una sua personale morale che, tra partigiani, fascisti e comunisti, cerca di fare giustizia usando qualunque mezzo a disposizione, anche a costo della vita. L’autore narra anche una grande storia d’amore tra il protagonista e Anna, giovane madre vedova dal passato travagliato. Il romanzo, dalle molteplici sfaccettature, denuncia un mondo di ingiustizie e compromessi. L’intrepido protagonista combatte anche una battaglia interiore che sembra senza speranza: “in quel momento Ivan pensò che il dolore che provava e quello che stava causando agli altri era profondamente inutile e che rimediare forse era ancora possibile”.
”Una rivincita per Ivan Bellini” si legge tutto di un fiato, fa riflettere su un periodo storico ancora tutto da scoprire e, vi assicuro, una volta arrivati all’ultima pagina vorreste non finisse lì.
Massimiliano Viola