Turner, opere della Tate al Chiostro del Bramante
Dopo cinquant’anni ritorna a Roma una collezione di William Turner privata e inedita, una collezione piena di poesia e tecnica artistica. Curata da D. Brown la mostra di Turner dal 22 marzo ha aperto i battenti nello speciale setting del Chiostro del Bramante di Roma e sarà possibile visitarla sino al 26 agosto. Dalla Tate di Londra arrivano opere e bozze del grande romantico inglese che più di ogni altro ha dato inizio all’arte moderna.
Si comincia a creare solo quando si smette di avere timore’
Schizzi, studi, acquerelli, disegni e una selezione di olii mai giunti insieme in Italia, caratterizzano il percorso espositivo della grande esposizione “TURNER. Opere della Tate”. La mostra porterà lo spettatore a conoscere attraverso opere più famose e altre meno la concezione artistica, fatta di studi e meticolosi procedimenti, di uno degli esponenti più emblematici del romanticismo.
Ritroviamo un Turner che con i suoi studi ha influenzato più di una generazione di artisti dei secoli successivi. La sua modernità, la visione futuristica del rapporto Natura-Uomo e della bellezza oggettiva rendono la mostra stimolante ed esclusiva. Notiamo soprattutto la percettibilità di questa trasformazione incessante dove la natura umana non è qualcosa di insipido ma è una totalità di passioni e impeti. In circa novanta opere troviamo tutta la sua poetica; una poetica dinamica e affascinante e capace di imporsi grandiosamente sull’uomo fino a modificarne la vista, una sorta di anticipatio dell’arte di fine ‘800.
La Pittura è una strana cosa’
Tempeste marine, furie naturali e piccole bozze dove la luce veniva sperimentata con l’en-plain air dimostrano la singolarità della sua pittura paesaggistica che trova riferimenti anche nel più tardo astrattismo. Quelle che vediamo attraverso gli occhi di Turner sembrano essere eccentrici e stravaganti paesaggi che emergono dalla nebbia, il tutto permesso dai suoi particolari usi della dissolvenza cromatica. Nelle diverse scene lo spettatore viene inserito in una partecipazione visiva giocosa.
La Luce è dunque colore’
La libertà nell’utilizzo cromatico e le appassionate pennellate romantiche conferiscono immagini che che hanno una sembianza quasi irreale. La ricerca di Turner non è un semplice riflesso sugli oggetti ma un elemento indipendente. Anche vedute comuni e scorci famosi, come nel caso delle bozze sui Fori Imperiali, riescono a creare un’empatia tale da sorprendere e capaci di far notare la sua avanguardia.
Le copiose opere e bozze che trovano soggetto in posti e luoghi italiani come la Costiera, Roma e le campagne fanno si che Turner si proponga agli occhi dei più romantici come precursore del famoso Gran Tour. Oltre alla mostra trova spazio nel Chiostro anche un’installazione video-mapping ideata da Fabien Iliou dove il visitatore viene catapultato all’interno del mondo di Turner e dell’Inghilterra illuminata.
Salvatore M. Ferrarelli