TORRE ELETTRA al Brancaccino di Roma fino al 29 gennaio
I tre tragici greci tornano a rivivere sotto nuova luce nella Torre Elettra di Giancarlo Nicoletti, messa in scena dalla compagnia Planets Arts Collettivo Teatrale al Teatro Brancaccino fino al 29 gennaio.
Torre Elettra è uno spazio urbano immaginario le cui dinamiche interne hanno, tuttavia, tratti contemporanei ed universali tali da renderla una plausibile città futura. In questa periferia ai margini, palcoscenico di incendi e violenze quotidiane, lo spettatore assiste alle vicende di una famiglia perfettamente inserita in questo contesto politico, tanto da gestirne le sorti, ed al tempo stesso, caratterizzata dalle stesse ferite dilanianti. La scenografia semplice sembra aumentare lo spessore della tragedia e delle questioni universali che i cinque protagonisti si trovano a vivere: ognuno di loro è coinvolto in una personale guerra ed ognuno di loro è legato all’altro da un filo quasi doppio, parentale e sessuale.
Il paradigma classico rappresentato dalla trilogia eschilea e dalla figura di Elettra, nella duplice versione di Sofocle ed Euripide, non solo subisce le contaminazioni della drammaturgia moderna ma viene opportunamente calata nelle contraddizioni della contemporaneità, così da produrre una perfomance teatrale attenta alle recenti involuzioni del concetto di democrazia occidentale, di giustizia e di vendetta personali.
foto di Luana Belli
Lo smarrimento di senso dell’uomo moderno, rappresentato dalle sarcastiche e dissacranti battute di Olimpia (Cristina Todaro) e il rapporto dialettico fra il singolo e lo Stato, a cui danno corpo e voce, le due opposte figure di Sergio (Matteo Montalto) e Valerio (Alessandro Giova) fanno da cornice ad un microcosmo familiare in cui si affrontano temi altrettanto universali ed attuali: il bisogno dell’autodeterminazione del singolo, evidente soprattutto nel ruolo di Velia (Liliana Massari) trasposizione di Clitemnestra, nonché il reiterarsi della complessità dei rapporti di sangue. Il legame fraterno tra Alma (Valentina Perrella) e Flavio (Luciano Guerra) tenta, infatti, di rappresentare il rapporto tra Elettra ed Oreste, ossia la complessa relazione che intercorre tra la giustizia e la vendetta come unica soluzione per riparare un torto subito.
L’immediatezza e la grandezza tipiche del teatro greco in Torre Elettra vengono ripensate in termini di attualità e scritturate liberamente secondo una linea – stilistica, contenutistica e drammaturgica – nuova e dalla carica emotiva intensa.
Eleonora De Caroli
Maggiori informazioni http://modulazioni-temporali.webnode.it/news/torre-elettra-al-brancaccino-di-roma-fino-al-29-gennaio/