Torino, Café Müller: Delia Ceruti contro la moda veloce
Sabato scorso, il 24 aprile, al Cafè Müller di Torino è andato in scena Trash, una performance acrobatica di Delia Ceruti. Lo spettacolo indaga il concetto della cosiddetta moda veloce, ovvero quel complesso sistema capitalista e globalista per il quale, proprio ora, una donna bengalese viene sottopagata per produrre un vestitino di elastame che una fanciulla occidentale potrà acquistare per poco denaro. Quest’ultima poi comprerà centinaia di altri indumenti simili, e ciclicamente tornerà a rifornirsi; per inerzia, per noia, per abitudine, per il disvalore economico insito in quel prodotto, o più semplicemente perché quelle fibre di poliuretano si sono rovinate presto.
Ceruti parte da un fatto storico: il crollo del Rana Plaza di Dacca, avvenuto il 24 aprile 2013. L’edificio ospitava dei negozi, una banca e alcune fabbriche tessili: quando si notarono le prime crepe nei muri, l’edificio fu evacuato, ma gli operai ricevettero l’ordine di rientrare a lavorare. Il bilancio? 1129 morti, 2515 feriti. L’episodio esemplifica facilmente il cortocircuito socioeconomico legato alla moda dei nostri grandi magazzini: ha più valore la vita di un migliaio di persone, o è più importante che un londinese o un texano possano comprarsi l’ennesima maglietta di viscosa? E chiaramente questa è solo la punta dell’iceberg: il sistema fallace di cui siamo vittime e promotori è talmente tentacolare che abbraccia qualunque aspetto della nostra esistenza di consumatori.
Partendo da ciò, Ceruti crea un percorso performativo mirato a sensibilizzare più che a stupire. Certo, qui le discipline funamboliche hanno un che di sorprendente, e di sicuro sono sbalorditive, ma il fine ultimo rimane la propulsione al coinvolgimento e alla mobilitazione contro un ordinamento che non giova a nessuno. Lo spettacolo diventa così una lezione danzata: Ceruti sceglie le cinghie aeree e la sospensione capillare, e dunque cerca di immolare il corpo per una giusta causa, come una Venere degli stracci che scende dalla sua torre d’avorio per manifestare contro gli abusi, le ingiustizie, le iniquità.
Lo streaming dello spettacolo, come per tutti gli altri della stagione, rimarrà acquistabile su Nice Platform a tempo indeterminato.
Davide Maria Azzarello
Fotografia di Andrea Macchia