“Street food” è il primo singolo di Cortese – L’intervista
Il 30 ottobre è uscito “Street food” il primo singolo di Cortese, nome d’arte di Michele Cortese, cantautore salentino. L’artista ha fatto parte della vocal band Aram Quartet che ha vinto la prima edizione di X Factor Italia nel 2008 e ora, dopo svariate esperienze di rilievo in America Latina, da qualche mese è voce protagonista dello spettacolo “Mogol racconta Mogol”. “Street food” è un nuovo inizio musicale col nome d’arte di Cortese e dopo “Street food” seguiranno altri due singoli prima dell’album previsto per l’estate. Abbiamo fatto qualche domanda all’artista per saperne di più.
“Street food” è il tuo primo singolo come Cortese, quando hai scritto questo brano? È autobiografico?
L’ho scritto in una di quelle notti in cui ti tocca fare i conti coi ricordi, coi fantasmi di un amore finito ma mai dimenticato. Sì, è certamente autobiografico.
In “Street food” citi alcuni cibi in riferimento ad alcuni momenti relativi a una storia d’amore, ma qual è il tuo street food preferito al di là di tutto?
Il classico panino farcito, super farcito, hamburger di scottona e il mondo dentro.
Uscirà un videoclip del brano?
Sì, a metà Novembre uscirà il videoclip e racconterà le storie di vari personaggi che si avvicendano davanti ad un paninaro di provincia, tra amori che iniziano, amori che finiscono, amori già finiti e amori mai tramontati.
Hai iniziato a cantare da giovanissimo e hai subito intrapreso il percorso musicale, ancora prima di arrivare a X Factor con gli Aram Quartet, hai mai avuto un momento in cui avresti voluto tornare indietro e mollare tutto?
Mai, non mi sono mai dedicato ad altro che all’arte, la musica in primis ma anche il teatro, per cui le difficoltà proprie di un percorso artistico le ho sempre messe in conto sin dall’inizio.
Nel 2011 inizi la tua carriera solista ed è un altro percorso in ascesa con, ad oggi, tre album e la vittoria in Cile nel 2015 al Festival Vina del Mar, come hai trovato la situazione musicale in Cile e cosa ti ha lasciato la lunga esperienza laggiù?
Ho trovato un fermento artistico e musicale impressionante, la musica d’autore locale emozionante, le canzoni tradizionali di rivoluzione commoventi e anche una sorprendente realtà di rock cileno fatta di contaminazioni belle e inaspettate. L’esperienza dall’altra parte dell’oceano mi ha lasciato la convinzione che la musica parla un’unica lingua universale e quando è capace emoziona popoli in qualsiasi angolo del mondo.
Dopo tanti anni di esperienza in ambito musicale cosa ti ha portato a scegliere di ricominciare ex novo come Cortese?
Nuovi ascolti che mi hanno dato tanti nuovi stimoli dai quali è nata una scrittura diversa rispetto al mio passato, un linguaggio differente rispetto ai miei trascorsi, per cui in qualche modo una nuova versione di me.
Il tuo disco uscirà prima dell’estate, ma puoi già anticiparci qualcosa, anche solo sui due singoli che lo precederanno?
I singoli e il disco racconteranno di vita vera, quella che si vive e non passa e basta, di gente che si ama, mangia, fa l’amore, poi si lascia, soffre e ricomincia a vivere con altra consapevolezza, quella vita fatta di emozioni così familiari che ogni volta sembrano comunque nuove e diverse.
Come hai vissuto questo 2020 fino a oggi?
Emotivamente in disordine, con ansia come tutti ma anche con entusiasmo e gioia per questo mio nuovo progetto.
Roberta Usardi
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