“SIAMO TUTTI GUERRIERI” – Sperimentazione e danza contemporanea al Teatro Camploy di Verona

Il 10 maggio è andato in scena “Siamo tutti guerrieri”, al teatro Camploy di Verona, per la rassegna L’altro Teatro, che unisce sperimentazione e danza contemporanea, organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Regione del Veneto, Arteven Circuito Teatrale Regionale, Ersilia Coop e EXP. La compagnia Ersilia Danza è stata fondata nel 1988 da Laura Corradi, la quale ne è direttrice artistica e coreografa e la cui formazione passa dalle avanguardie francesi alla frequentazione della Folkwang Hochschule di Essen Werden in Germania, sotto la direzione artistica di Pina Bausch.
Lo spettacolo ha visto in scena Marco Mantovani, Alberto Munarin, Carlotta Plebs e Midori Watanabe, eccellenti e spettacolari interpreti. La scena si apre sul tipico rituale del caffè, i danzatori lo sorseggiano e, abusandone, presentano tratti di nervosismo e aggressività. Giunge il momento del sonno ma qualcuno si sveglia e sprona alla lotta, all’attacco, all’alzarsi in piedi. La quotidianità è lotta incessante ed è necessario saper indossare le giuste armature con molto coraggio, c’è bisogno di resistere. Siamo eroi ogni giorno, senza esserlo mai stati realmente ma è come se Alessandro Magno, Giovanna d’Arco, Don Chisciotte e un Samurai, si impadronissero delle nostre anime. La realtà di ogni giorno è guerra, metaforicamente ci sono spade e frecce, battaglie da combattere e dei in cui credere. I ballerini hanno notevole espressività e movimenti di grande leggerezza e precisione, sono complici in ogni gesto e passo.
Nella Storia ci sono stati grandi eroi ed eroine che hanno conquistato il mondo, che si sono immolate per missioni divine, che sono divenuti cavalieri erranti. Ci vuole anche la follia per vivere e per sopravvivere, ci vuole la passione e un grande obiettivo. La performance dona momenti epici e toccanti al pubblico attento, il ritmo continua impavido, le musiche si susseguono e c’è sempre curiosità nel lasciarsi sorprendere da nuove gesta, persino da una corrida. Si incita “Bisogna crederci sempre!” e il cerchio si richiude ancora sul caffè, droga quotidiana e rituale che unisce, simbolo di piccole grandi resistenze al lavoro, a scuola, in famiglia, ovunque, ogni giorno. Siamo tutti guerrieri? Siamo eroi? Combattiamo contro i mulini a vento? Samurai significa colui che serve e anche l’essere al servizio di Dio, di un valore, di una missione, accomuna i personaggi citati. Anche ogni normalissima persona è sempre al servizio di qualcuno o qualcosa, spesso andando contro se stessa.
Laura Corradi vuole raccontare la “confusione che ci abita” e rende magistralmente, in modo originale, l’instancabile desiderio che abbiamo di voler fermarci, anche se spesso si prosegue senza meta, dimenticandosi che saper scegliere è importante. La regia e la coreografia sono una creazione ingegnosa e accattivante, studiata nei minimi particolari. Siamo eroi ogni mattina, scegliendo l’abito e la maschera da indossare, siamo eroi nel traffico alla ricerca della nostra auto: ci guardiamo riflessi allo specchio per cercare di capire chi siamo, per cercare di amarci o solo di piacerci. Entrare in ufficio con la foga di un Alessandro Magno o di una Giovanna d’Arco, trovare un’energia che arriva da lontano, sepolta nel nostro immaginario. La vita è una battaglia senza scampo e possiamo scegliere come affrontarla, nel caos totale possiamo trovare una luce o semplicemente un modo di essere.
“Cosa vogliamo da noi stessi, cos’è questa scontentezza che ci accompagna, questa insufficienza che non ripariamo mai?”.
Lo spettacolo lascia un senso di irrealtà, un desiderio di combattere per vivere, un amore e una passione forti. “Siamo tutti guerrieri” è un poema danzante epico, luminoso e sincero, che vuole toccare l’anima degli spettatori, riuscendoci.
Silvia Paganini