Sgarbi racconta “Raffaello” al Teatro Olimpico di Roma
Dopo Caravaggio, Michelangelo e Leonardo, arriva il turno di “Raffaelo” e abbiamo la possibilità di ascoltarlo fino al 13 ottobre al Teatro Olimpico di Roma. A raccontarcelo è sempre il grande Maestro Vittorio Sgarbi, che incanta il pubblico per ore e ore, passando da episodi più attuali fino a ricollegarsi all’arte che ha deciso di narrare. Si parte, infatti, dagli avvenimenti che in questi giorni hanno coinvolto l’Uomo Vitruviano di Leonardo per arrivare poi alla ricca esperienza artistica di un altro artista nostrano, Raffello Sanzio (1483/1520), di cui il prossimo anno ricorreranno le celebrazioni dal cinquecentenario della scomparsa.
Pittore dell’anima, capace di far sentire vive le proprie immagini. Un artista perfetto che produsse in 37 anni di vita e attraverso vent’anni di attività, in un percorso di continua ascesa, che “dipinge in presenza di Dio”, con una forte vitalità e un’ossessione maniacale per le donne. Lo ascoltiamo qui attraverso la lettura delle parole del Vasari, lo riconosciamo nel confronto con gli artisti del passato e nelle evoluzioni che lo seguiranno, perché Raffaello è a 360 gradi uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, che definirà la strada dei suoi successori, dando vita alla scuola del Manierismo.
La ricca lezione di Vittorio Sgarbi è accompagnata dalle musiche composte, ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino (Violino, viola, oud, elettronica, glasses) e dalle scenografie video di Elide Blind, Niccolò Faietti, Domenico Giovannini, Mikkel Garro Martinsen, Simone Tacconelli e Simone Vacca.
Marianna Zito