“Ritorno a Villa Blu” – La “fiaba” di Gianni Verdoliva
“Nel giardino di Villa Blu dal pozzo,
nel silenzio circostante, si odono dei lamenti, indistinti, ovattati, come delle richieste d’aiuto.
In lontananza uno scampanellio, forte, come un suono disperato”.
“Ritorno a Villa Blu” di Gianni Verdoliva (Robin & Sons, 2020, pp.175 euro 12) è una fiaba, in chiave moderna, con il male pronto ad annientare, sconfitto dal bene infinito.
Alessio il saggio, Francesco il bello e Tommaso l’innamorato sono tre fratelli, che alla morte del nonno paterno, Ascanio, ereditano Villa Blu – la residenza dove hanno trascorso la loro infanzia con il nonno e la nonna Palmira. La splendida villa custodisce un mistero arcano. Quando i tre fratelli vi si trasferiscono, dovranno lottare contro quel male che rischia di rendere il loro presente un deja vu di un passato che ha sconvolto l’esistenza del loro amato nonno.
È prossimo il 21 Giugno, giorno del solstizio, dell’anniversario, e i ragazzi – grazie al loro amore fraterno e a quello di tutta la comunità, tra cui spiccano Amabile e Katherine, che personificano il bene – dovranno lottare contro le forze arcane, malevole scatenate da Nerina Eran, sacerdotessa dell’occulto.
E così, con un linguaggio semplice e scorrevole ci si ritrova spettatori della lotta eterna tra bene e male, con scenari fiabeschi che rammentano boschi – visitati – quando da fanciulli – si immaginava di scorgere tra la radura le figurine di Hansel e Gretel, che si apprestavano a superare la soglia di una casetta fatta in marzapane. La stessa sorpresa, coglie il lettore, quando oltre la soglia, viene travolto dal male.
Gianni Verdoliva estrapola l’eterno bambino che alberga in ognuno di noi, attraverso i timori e le paure che timidamente fanno capolino, man mano che si procede nella lettura del suo romanzo. Paranormale è tutto ciò che una mente razionale non riesce a spiegare. Ma in quale misura sia presente nella vita quotidiana di ognuno di noi, non è dato saperlo. Le vicende dei tre fratelli sono dunque la proiezione del dramma accaduto a Massenzio, tanti anni prima, e che ancora aleggia sui luoghi, che ne costituirono il nefasto teatro. Magica l’ironia, che in alcuni momenti alleggerisce il pathos, ed estremamente marcate le descrizioni dei sentimenti, puri.
…Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami :
il tuo sorriso è la mia pace.
– Sant’Agostino –
Marisa Padula