“Pietra Nera” – Il viaggio nel passato di Alessandro Bertante
Qual è la vera importanza delle radici familiari?
Quanto possono essere vincolanti i legami di sangue conosciuti e non?
In questo secondo capitolo della saga Piedimulo, “Pietra nera” (Nottetempo, 2019, pp. 278, euro 18,50), di Alessandro Bertante, il protagonista Alessio, figlio della Regina dei lupi e del Fondatore, intraprenderà un lungo e pericoloso viaggio utopico, in compagnia dell’affascinante Zara.
Se in Nina dei lupi, Nina rappresenta la forza assoluta della vita ed è proiettata nel futuro, in questo sequel, ambientato vent’anni dopo, suo figlio Alessio, chiamato “figlio dei lupi”, incarna una sorta di eroe classico e rappresenta il profondo, complicato e misterioso viaggio alla riscoperta di un passato sepolto dal dolore e dalle disgrazie, che ne hanno determinato l’oblio. Nel suo percorso iniziatico – disseminato di intemperie, violenze e lotte – assumono particolare importanza il paesaggio, sempre mutevole, e la straordinaria capacità del protagonista di interpretarne i segni. Alessio, insieme alla sua compagna Zara – con la quale conoscerà l’essenza del vero amore, tra mille disavventure, pericoli, incontri misteriosi ed esoterici – riuscirà a raggiungere il vero obiettivo del suo viaggio: riportare alla luce le memorie familiari andate perse. Soltanto fortificando e consolidando le radici familiari e i veri legami, ripercorrendo e chiudendo con la sciagura del passato, la Regina dei Lupi – e di conseguenza Alessio e Zara – potranno finalmente realizzare il futuro desiderato.
Alessandro Bertante ci accompagna all’interno di un’avventura mistica, che ci riporta alle origini con una scrittura fluida e con dovizia di particolari che non interrompono mai la scorrevolezza di questo viaggio, in cui la natura, rigogliosa, torna padrona.
Micaela Caldonazzo