“Perché tornavi ogni estate”, il grido di denuncia di Belén Lopez Peiró
“Tesoro, si paga sempre un prezzo salato quando si critica un uomo. La sua virilità e la sua mascolinità pesano più della tua integrità e di quella di altre ragazze. Non ne dubitare, è così. Ma non sentirti speciale. Capita a tutte. Quelle che denunciano e quelle che non lo fanno, quelle che chiudono a chiave il loro segreto e quelle che lo gridano ai quattro venti.”
È difficile accusare, soprattutto se hai 15 anni, sei donna e dall’altra parte c’è non solo un uomo, ma anche un membro della tua famiglia. È difficile accusare innanzitutto per la possibilità di non essere creduta o perché quelle accuse andrebbero comunque a rompere degli equilibri prestabiliti o a portare a galla verità ed episodi del passato. La colpa, quindi, è tacere o parlare? È ribellarsi o subire?
Belén Lopéz Peiró nel suo libro d’esordio “Perché tornavi ogni estate” (La Nuova Frontiera, 2022, pp. 134, euro 14.90, traduzione di Amaranta Sbardella) intreccia tante voci per ricostruire una storia, la sua. Accanto a queste voci c’é lo sviluppo giudiziario della vicenda, attraverso gli atti del processo. Le voci sono ora vicine ora lontane, ora amiche ora colpevoli. Di chi è la responsabilità quando si subisce una violenza? Di chi non la urla o di chi fa finta di non vederla?
“Per un attimo mi ricordai di come ero stata un tempo, senza la paura, e di chi ero stata prima che il pericolo si abbattesse su di me, stringendomi nella sua morsa.”
E da quel momento tutto, inevitabilmente, cambia. Anche il peso del fiato di chi ci respira accanto. Ma, volenti o dolenti, è proprio quella violenza a renderci quelle che siamo. E si sottovaluta che chi subisce anche il pur minimo soppruso ci deve poi convivere per sempre. Cambia il rapporto con gli altri, l’approccio fisico, la fiducia. E allora perché tacere? Perché, anche se non ce la siamo andata a cercare, sono cose che capitano? E perché, in fin dei conti, la colpa è solo nostra e chi non si perdonerà mai siamo solo ed esclusivamente noi? Belén Lopéz Peiró, con una scrittura fluida, diretta e senza troppi fronzoli, ci insegna soprattutto a non far finta di niente, per noi stesse. Per non trovarci un domani a leccarci ancora le ferite di ieri. Per far ascoltare sempre anche la nostra verità. Per non avere paura.
Marianna Zito