“Oltre ogni cosa”, il nuovo romanzo di Claudio Volpe
“Mi ero imposto di non amare. Non riesco a sopportare gli addii, la fine delle cose, la morte delle persone. Da piccolo piangevo quando finiva una fiaba o un film, anche se c’era il lieto fine. Perché la fine di qualcosa mi fa sentire solo e impotente. Per questo avevo deciso di non darmi più neanche la possibilità di amare. Ci ho provato qualche volta a frequentare qualcuno, ma ho finito solo per collezionare fallimenti uno dopo l’altro. Perché il problema è che io riesco a innamorarmi davvero, completamente e senza misura. A innamorarmi in un secondo. Ho l’anima che si apre subito, non si deve neanche bussare, e mi lascia nudo con le ferite esposte al vento. Per questo avevo deciso di andare avanti con la mia vita senza dover rimettere tutto in discussione ogni volta. Ma poi è arrivata lei, mi è piombata nella vita come un diluvio e mi ha preso”.
Alba e Pietro
Alba e Pietro sono sposati, complici, affiatati e insieme ridono delle cose della vita e si amano profondamente. Lei è una musicista, lui un professore di fisica. Da qualche tempo cercano di avere un bambino, ma la vita non sembra volerli accontentare, li mette anzi di fronte a un bivio: la possibilità per Alba di registrare un disco in Giappone, che la terrà lontana dal marito per almeno sei mesi. Una scelta difficile, che scuote la serenità di coppia; tuttavia, questo non sarà che l’inizio di una catastrofe. I loro litigi verranno interrotti da un incidente in auto. La loro vita verrà interrotta. Si interromperanno le risa condivise, si interromperà la serenità costruita insieme negli anni perché Alba rimarrà paralizzata dalla testa in giù.
“Le elencava una per una tutte le cose che le piacevano di lei è le regalava parole di dolcezza e affetto. Quelle parole erano incendi che le scaldavano l’anima. Lei si sentiva un fiore sgualcito in una terra di fango e lui era il sole che la nutriva. Carlo era la sua storia e il suo destino. Era penetrato dentro di lei con l’intento di rimanere. E non è facile fare breccia nell’anima di qualcuno, sfondare ogni paura, l’armatura costruita dal dolore di una vita intera, ed entrare, nidificare nel suo cuore, farne ricovero, casa, famiglia. Eppure lui c’era riuscito. Lui stesso si era messo in salvo in questo modo. Era un naufrago in balia di un cupo mare e aveva miracolosamente finito per approdare in lei e nella sua storia. Avevano dentro lo stesso strappo, la stessa lacerazione, sapevano capirsi”.
Carlo e Greta
Carlo e Greta sono amici, si conoscono fin da piccoli, si salvano reciprocamente fin da piccoli. Lei ha un’anima indomabile e selvatica che deriva dalla profonda ferita dell’abbandono da parte dei genitori, lui la protegge fin da quando aveva cinque anni. Lei è l’unica cosa che rimane a Carlo, quando i suoi genitori muoiono. Loro si sono salvati, insieme. Sono uniti da un legame profondo, sono uniti fin dentro l’anima. Greta rimane incinta di Carlo, hanno deciso: vogliono avere un bambino insieme, non importa se non sono una coppia, possono creare qualcosa di speciale, loro si fidano l’uno dell’altra; loro, insieme, possono combattere contro il mondo intero. Ma delle volte la vita non lascia scampo; non si può scegliere di fronte al destino. Non vi sarà nessuna famiglia per Carlo e Greta.
Le storie di Greta, Carlo, Alba e Pietro si incontreranno e si intrecceranno.
Il dolore separa, il dolore unisce. L’amore distrugge, l’amore ricostruisce.
“Non c’è sicurezza più grande di quella provata da chi si sente amato e vive ogni giorno come se fosse scampato alla devastazione della solitudine e dello smarrimento. Avevano accettato insieme il male, ne avevano fatto un’armatura da indossare, un paio d’ali con le quali volare sopra il mondo. Questo era il loro segreto. Questa era la loro forza. Si erano tenuti per mano”.
L’autore
Claudio Volpe in “Oltre ogni cosa” (Laurana Editore, 2021, pp. 201, euro 16) ci accompagna alla scoperta dell’amore. Quell’amore che fa paura, che salva, che da la forza di andare avanti; quell’amore che trascende tempo e spazio, che compone, che realizza, che fa volare. Quell’amore che delle volte ci fa scontrare violentemente con i dolori del mondo. Quell’amore che è speranza per ogni essere umano. Un libro che parla di fiducia, di sogni, di lotte, di compromessi, di incontri e di perdite. Un libro che sottolinea ciò che è importante nell’esistenza, che narra l’inizio, la vita, la fine. Commovente ed emozionante, da leggere tutto d’un fiato.
“Ho capito…
che tutto si supera
e niente si dimentica,
che più la vita ti ferisce
e più la bellezza ti entra dentro,
che meno sai odiare e più sei felice,
che se resti quando tutto crolla
diventi immortale.
Ho capito che se ami la vita
Non per forza sarai ricambiato.
Ma se non la ami
Sei già morto”.
Lavinia Narda