Oggi esce “Di quel che c’è non manca niente”: l’esordio di Fusaro tra ricordi e emozioni
Una voce soave, dei versi poetici e brani che spesso passano dal piano al forte, in un climax sonoro, come un’emozione che si accende e poi avvampa senza spegnersi. Questo si trova in “Di quel che c’è non manca niente”, il disco d’esordio di Fusaro, all’anagrafe Fabrizio Fusaro, che esce oggi, 5 febbraio. Nove canzoni tra cui i singoli pubblicati dal 2019 a oggi: “Vite (a riva)”, “Solo un giocattolo”, “Dormi serena” e “Serie A feat. Bianco”.
La copertina chiama a sé quelle dei singoli, questa volta con sfondo nero e con un tocco di colore al centro, nella sagoma di una casa con un occhio al suo interno. Tutto intorno un disegno in bianco e nero. Si tratta di una raccolta di ricordi, che come denominatore comune hanno la casa, la famiglia, gli affetti; da qui il titolo, una frase che il nonno dell’artista diceva sempre “Di quel che c’è non manca niente”. Andiamo nel dettaglio di ogni brano.
“Il testimone” inizia a voce scoperta, delicata e intensa; dopo l’intro entrano gli strumenti in un graduale climax di grande effetto. Il testo gira intorno al pensiero di lasciare qualcosa di importante in eredità alla propria discendenza, infondendo fiducia: “tira dritto e non pensare, porgi avanti il testimone, non c’è ostacolo che puoi temere e non esiste soglia del dolore”.
“Solo un giocattolo” è il brano che Fusaro ha dedicato al fratello maggiore, un testo colmo di affetto e di ricordi e di un importante sostegno; l’arrangiamento e la melodia scandiscono i ricordi a buon ritmo: ”ma non sono soltanto un giocattolo, non sono un pupazzo meccanico, posso alzare i miei piedi da terra anche solo di qualche centimetro e volare se ci sei tu a guardare”.
“28 dicembre” inizia un con riff incalzante di basso e chitarra per un brano di stampo rock leggero, il testo evoca una donna, Marilisa, con una melodia che sfocia in un ritornello liberatorio: “Dio mio, un intero attimo di beatitudine”.
“Vite (a riva)” è un brano soave, una canzone d’amore accompagnata da un buon ritmo e da diversi colori vocali, con un ritornello che colpisce: “a riva! tu resta se mi ami e a riva riorneremo in due”.
“Il mare di Malta” inizia con un battito attutito, su cui si muove la voce, è un ottimo esempio di brano struggente e malinconico: “ripetimelo ancora qui tutto è come in una cartolina, ma come ho immaginato prima, sognare costa”.
“Uno, due e tre” e un brano che inizia acustico chitarra e voce, intimo e avvolgente, cantato quasi in un sussurro, per poi crescere in un climax sonoro potente ed emozionante; una canzone d’amore finita di cui rimangono solo i ricordi:“uno, due e tre per me, adesso conti te”.
“Serie A feat. Bianco” è l’ultimo singolo uscito, un brano diverso da tutti gli altri, con un ritmo intrigante, una canzone con un ritornello coinvolgente che fa riflettere: “ma ci sarà una via d’uscita per evitare la salita, cerco un punto che mi salverà”. Il brano vede la partecipazione di Bianco, in un duetto efficace.
“Dormi serena” è una ballata dolce e malinconica con il riff di chitarra che incalza e la melodia poetica, che ricorda una ninna nanna, piena d’amore: “sei la voglia di star male per potersi far curare, forse l’unica ragione che mi spinge a non mollare”.
“Di quel che c’è non manca niente” inizia, come spesso succede anche in altri brani, scarna, per poi arricchirsi: “molla tutto, me ne vado via, prendi tutto, io rimango qui, molla tutto, me ne vado via, ti dirò, ti dirò”.
Un esordio degno di nota.
Roberta Usardi
https://m.facebook.com/fusaromusica/
https://www.instagram.com/fusaro_fabrizio/