“Morte sotto le macerie”: il commissario Oppenheimer torna con un nuovo caso da risolvere
Berlino, 1949. Divisione, fame, freddo. Divisione della città: la zona sovietica a est e la zona ovest, di occupazione americana, inglese e francese, sono separate e invalicabili. La carenza di provviste porta a rifornirsi, quando possibile, al mercato nero, dove si trova di tutto, e dove l’illegalità non è sembra neanche più un reato. Gli approvvigionamenti che arrivano a Berlino Ovest ogni giorno grazie al ponte aereo non sono sufficienti per tutti, ma almeno i Rosinenbomber danno ai bambini un po’ di sollievo, facendo cadere fazzoletti pieni di rosinen (“uvetta”) prima di atterrare. Il freddo è quello di un inverno agli sgoccioli, che non vuole allentare la sua morsa cedendo il passo alla primavera.
È questa l’ambientazione del nuovo romanzo di Harald Gilbers “Morte sotto le macerie” (Emons, 2023, traduzione di Angela Ricci, pp. 415, Euro 16), il settimo della serie del commissario Oppenheimer, che questa volta si trova alle prese con una banda di giovani criminali che si vestono eleganti, con abiti costosi, come i gangster, e un fazzoletto giallo nel taschino come segno di riconoscimento. Tutto inizia dal ritrovamento di un cadavere sepolto tra i detriti della città distrutta. La vittima è un criminale ben conosciuto dalla malavita. Ma non è il solo ad avere fatto una brutta fine, insieme a lui vengono ritrovati per caso anche altri due cadaveri… che sia una fossa comune? Le indagini sul caso portano il commissario a riunire intorno a sé i responsabili di diversi settori del distretto di polizia, tanto da creare una vera e propria commissione speciale. Cosa si cela dietro la banda di giovani? Qual è il loro scopo? Esiste una connessione con gli altri due cadaveri?
Nella dettagliata e avvincente prosa di Gilbers, il lettore viene catapultato ancora una volta a fianco del commissario Richard Oppenheimer, seguendolo passo dopo passo. Accanto a lui non assisterà solamente agli sviluppi del nuovo intricato caso, ma anche alla quotidianità della sua vita e di quella dei suoi colleghi, in un periodo storico tutt’altro che agevole. Ogni capitolo è come la pagina di un diario, come è stile abituale dell’autore: ogni giorno è scandito da nuovi indizi, intuizioni e dalla voglia di far trionfare la giustizia e fermare la crudele banda dei fazzoletti gialli.
Harald Gilbers anche questa volta fa pieno centro. Berlino colpisce al cuore facendo da culla alle indagini del commissario Oppenheimer e della sua squadra.
Roberta Usardi