MARCELLO AVERSA: IL CANTO DELLA VITA
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Sembra di vederle le mani di Marcello Aversa, mentre plasmano, modellano, creano per poi stupire, meravigliare. Sembra di vederle quelle mani sapienti che non seguono un progetto, ma un’idea o forse un sogno. E il miracolo si compie: quelle mani danno alla luce il risultato di un’arte incredibile, fatta di particolari, di personaggi non più grandi di dieci centimetri e che dentro racchiudono il mondo dell’artista napoletano, lo splendore di una fede, la grandezza di un amore che solo un grande artista può dare e solo un grande uomo sa fare.
Marcello Aversa è indiscusso erede della tradizione del settecento napoletano; le sue opere rappresentano una quotidianità antica eppure così vicina a noi, dai Presepi che sono all’origine del suo lavoro alle scene della vita di Cristo, opere nelle quali si somma e si racchiude la bellezza cristiana capace di abbracciare gioia e dolore, la purezza dell’infanzia e l’abisso del male, quella bellezza che per salvare l’umanità inchioda il proprio figlio sul Golgota.
Nella monumentale Chiesa di Santo Spirito in Firenze, dall’8 dicembre al 2 febbraio 2019, in piccole teche di cristallo sono esposte alcune opere di questo grande artista. Sono teche che si affacciano al visitatore in maniera silenziosa, modesta, quasi timida. Ma è quando l’occhio si ferma, quando la scena rappresentata in creta si dilata e si illumina davanti agli occhi stupefatti e increduli, quando i particolari si rivelano in una grandiosità stupefacente, quasi si stenta a credere che sia solo stata la mano di un uomo a creare quell’incanto.
Francesco De Masi