Intervista a daNno: gli inizi, il nuovo singolo “L’antidoto” e i prossimi progetti
“L’antidoto” (Digital Noise/THEWEBENGINE) è il nuovo singolo di daNno, all’anagrafe Fernando Cozzolino. Questo nuovo singolo, che segue l’esordio avvenuto con “È troppo bello” lo scorso dicembre, fonde pop ed elettronica in un’atmosfera malinconica. Il testo parla di sentimenti contrastanti, quelli di una relazione in cui le due persone vestono i ruoli di veleno e antidoto. Andiamo a scoprire qualcosa in più di questo brano e di questo artista.
“L’antidoto” è il tuo ultimo singolo, scritto da Giuseppe Fisicaro, come hai “incontrato” questo brano?
“L’antidoto” nasce poco dopo aver conosciuto Giuseppe che da lì a breve è diventato il mio produttore. Lui, stimolato dal mio modo di essere , di cantare di raccontare, ha buttato giù testo e linea melodica iniziale e mi ha chiesto di interpretarla. L’ho fatto totalmente a modo mio apportando alcune modifiche e dandogli un vestito tutto mio un po’ come se il tessuto fosse pronto li, io ho preso forbici e filo e l’ho cucito sulla mia silhouette.
Il brano si concentra sulla contrapposizione tra veleno e antidoto in una storia d’amore, pertanto gli opposti, pur attraendosi, non possono stare insieme?
Nessuno sa se gli opposti potranno mai convolare a nozze un giorno: questa canzone, proprio come queste storie, non ha una soluzione. Quello che si ha è la verità dei momenti in cui stanno assieme, la sofferenza di quei momenti, le emozioni contrastanti. “L’antidoto” racconta una o più situazioni che sono reali, quasi tossiche alle volte, che sono indefinite ma che comunque non possono far a meno di essere vissute.
Oltre a essere interprete, sei anche autore?
No, non sono autore, scrivo pensieri frasi ecc. sulle note del mio telefono e magari posso inserire qualcosa di questo in un testo che è già pronto quindi fare una sorta di co-partecipazione. Però essere autore è ben altro, devi avere ben altre capacità e io onestamente non penso di averle attualmente , magari però un giorno!
Hai iniziato a cantare a vent’anni, come hai capito che quella era la tua strada?
Diciamo che a 20 anni ho semplicemente manifestato l’urgenza di cantare, un’urgenza che nasce però sin da piccolo, quando preparavo performance complete sulle note di Anastacia e facevo il mio spettacolo in salotto obbligando i miei genitori a fare da pubblico (ride, ndr).
Come hai scelto il nome daNno, con la N maiuscola?
Danno nasce durante una cena di lavoro: volevamo rilanciarci con questo nuovo progetto artistico e tenere il mio nome e cognome dava l’idea di un impiegato postale quindi poco credibile per uno che indossa piume dentro una grotta (ride, ndr). Quindi giocando con le lettere del mio nome “nando” è uscito DANNO ci piaceva è d’impatto e speriamo inoltre di recare danni, lasciando segni perché no!
Hai diversi tatuaggi, ce n’è uno legato alla musica?
Ne ho diversi legati alla musica, certamente. Ho deciso di tatuarmi i miei credo e le mie passioni, concetti di vita che uso come promemoria che non vorrei perder mai di vista. Ci sono tatuate anche cavolate , e ce ne saranno ancora (ride, ndr)!
Qual è il tuo prossimo passo, un altro singolo o un disco?
Stiamo lavorando al terzo brano che farà uscire un altro aspetto del mio modo di essere di cantare e di “fare arte”, non vedo l’ora di terminarlo, potenziarlo, girare il video e di sbatterlo in faccia a chiunque!
Roberta Usardi
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